Confronto fra studiosi, parlamentari, vertici di istituzioni, rappresentanti di minoranze
Promuovere una riflessione sullo stato dell’applicazione della legge 482/1999 che detta “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” e fare un bilancio sui risultati effettivamente conseguiti. Aprire un confronto sulle azioni intraprese a dieci anni dalla promulgazione della legge e individuare le migliori strategie per rilanciare le politiche di tutela linguistica che la scuola e l’amministrazione pubblica sono chiamate a garantire. Questi gli obiettivi del convegno “Scuola e Amministrazione pubblica. I dieci anni della legge 482 sulle comunità linguistiche d’Italia” in programma lunedì 14 dicembre dalle 9.30 nella sala convegni di palazzo Antonini a Udine. L’incontro è organizzato dal Centro internazionale sul plurilinguismo (Cip) dell’università di Udine e dall’assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia.
Introdurranno i lavori il direttore del Cip, Carla Marcato, e il delegato del rettore per la Valorizzazione della lingua e cultura friulana, Federico Vicario. Prenderanno quindi la parola il rettore, Cristiana Compagno; il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Eduard Ballaman e gli assessori regionali alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, e della Sardegna, Maria Lucia Baire.
La sessione mattutina del convegno, presieduta da Silvana Fachin Schiavi, si aprirà con l’intervento di Guglielmo Cevolin, docente di Diritto pubblico all’Università di Udine, che farà il punto sul quadro normativo. Seguirà la relazione di Bojan Brezigar, membro del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena, su “L’Europa e le minoranze linguistiche”.
Sull’applicazione della 482 nella scuola interverranno Antonella Tozza, della Direzione generale Ordinamenti scolastici del ministero dell’Istruzione; la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia, Daniela Beltrame, e Rosalba Perini, ricercatrice dell’Istituto regionale di ricerca educativa (Irre). Per quanto riguarda la tutela delle lingue minoritarie legge nella Pubblica amministrazione sono previsti i contributi di Lorenzo Geniatti, della Direzione patrimonio culturale linguistico della Regione Piemonte, di Marco Viola, della Direzione servizio minoranze linguistiche della Provincia di Trento, e di Giuseppe Corongiu, della Direzione cultura e lingua sarda della Regione Sardegna.
I lavori pomeridiani riprenderanno alle 15 con una tavola rotonda sul tema “Applicazione della 482 e nuove prospettive per le comunità linguistiche d’Italia”. Moderati dal professor Giovanni Frau, interverranno il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini; i senatori Tamara Blazina, Mario Pittoni e Ferruccio Saro; il presidente del Consorzio universitario del Friuli, Francesco Marangon; il presidente del Comitato nazionale federativo per le minoranze linguistiche italiane (Confemili), Domenico Morelli; il presidente dell’Unione culturale ed economica slovena, Livio Semolič, e il presidente dell’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef), Lorenzo Zanon.
«Con la legge 482 – spiega il delegato del rettore per la Valorizzazione della lingua e cultura friulana, Federico Vicario – il legislatore risponde, pur dopo cinquant’anni, alle precise indicazioni contenute nei Principi fondamentali della Costituzione esplicitati, in particolare, all’articolo 6, che recita: “la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”». In questo conteso, prosegue Vicario, «è fattore di seria preoccupazione la drastica riduzione dello stanziamento a disposizione che, già insufficiente al momento della promulgazione della normativa, si è ridotto ormai a un quarto».
Per la direttrice del Centro internazionale sul plurilinguismo, Carla Marcato, è necessario «un ruolo più attivo, in termini di azione sul territorio e di coordinamento tra le varie minoranze, da parte delle amministrazioni locali, Regioni e Province, che devono garantire la continuità negli interventi tanto nell’ambito scolastico che della pubblica amministrazione». Naturalmente, sottolinea infine Vicario, «una funzione importante va riconosciuta all’università, in grado di formare i docenti e di assicurare la ricerca scientifica nel settore». Il convegno è patrocinato dall’Agenzia regionale per la lingua friulana, dal Consorzio universitario del Friuli e della Società filologica friulana.