Presentazione dei risultati di una indagine dell’Ateneo friulano
Le aziende agrarie universitarie: didattica, ricerca e sperimentazione
Convegno nazionale venerdì 13 maggio
Potenzialità e criticità delle aziende agrarie sperimentali delle università italiane saranno analizzate e discusse in un confronto nazionale organizzato dall’Università di Udine venerdì 13 maggio, dalle 9.20, a palazzo Garzolini di Toppo Wassermann a Udine (via Gemona 92). Parteciperanno i responsabili delle aziende agrarie universitarie italiane e altri stakeholder. L’incontro, intitolato “Le aziende agrarie sperimentali delle università italiane: dalle criticità attuali alla sostenibilità futura” è promosso dal Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali e dall’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” dell’Ateneo friulano.
Sedici delle 25 università italiane che offrono corsi di studio e svolgono attività di ricerca nel settore agro-forestale dispongono di una o più aziende agrarie sperimentali (in tutto sono 24), strumento essenziale per la didattica, la ricerca e il trasferimento tecnologico nel settore primario. Gli atenei che dispongono di aziende agrarie sono: Ancona, Bari, Bologna, Catania, Firenze, Milano; Napoli; Padova, Palermo, Piacenza, Perugia, Pisa, Sassari; Torino, Udine, Viterbo.
Un’indagine dell’Università di Udine, coordinata da Raffaele Testolin e Ivana Bassi, mostra una grande eterogeneità per quanto riguarda lo stato giuridico e la gestione patrimoniale ed economico-finanziaria di queste strutture. Nonostante il loro ruolo chiave le Aziende agrarie soffrono di tre criticità legate, in particolare, alle restrizioni gestionali che rendono difficile l’operatività aziendale, all’erosione del contributo delle università a causa delle difficoltà di bilancio degli atenei e alla difficoltà di accesso ai finanziamenti comunitari, nazionali e regionali in campo agricolo.
I lavori si apriranno con i saluti del prorettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, e saranno coordinati da Giuseppe Pulina dell’Università di Sassari.
Ivana Bassi, del Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Ateneo friulano, presenterà poi i risultati dell’indagine sulle aziende agrarie sperimentali delle università italiane.
Seguiranno gli interventi di Piero Augusto Nasuelli, del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e direttore dell’Azienda agraria dell’ateneo felsineo; Angelo Frascarelli, del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’Università di Perugia; Massimo Vincenzini, del Dipartimento di gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali dell’Università di Firenze e presidente dell’Azienda agricola di Montepaldi dell’ateneo. I relatori approfondiranno alcuni temi di grande attualità per le aziende agrarie: dall’analisi dei bilanci alle strategie economico finanziarie e di accesso ai finanziamenti pubblici in agricoltura. Verrà inoltre illustrato il caso dell’Azienda agricola di Montepaldi.
Il workshop si concluderà con una tavola rotonda fra i partecipanti, moderata da Raffaele Testolin, direttore dell’Azienda agraria “Servadei” dell’Università di Udine.
L’Azienda agraria universitaria “Antonio Servadei” dell’Ateneo friulano è stata istituita nel 1987 e ha iniziato l’attività nella primavera del 1988. Dedicata al primo rettore dell’Ateneo, dispone di due fondi per un totale di circa 70 ettari. Il fondo Sant’Osvaldo, alla periferia sud di Udine, è dedicato alle produzioni vegetali e alle trasformazioni. Il secondo fondo ha sede a Pagnacco, a nord del capoluogo friulano, ed è riservato all’allevamento animale e all’acquacoltura. Le strutture sono a disposizione di studenti e docenti per attività didattiche, di ricerca e sperimentali. Offre esempi concreti e modelli di produzione, gestione e trasformazione dei prodotti agricoli e fornisce servizi di consulenza, analisi e progettazione. Sviluppa attività sperimentali e produttive di carattere agronomico nei settori dei seminativi, delle coltivazioni arboree, viticole, delle colture protette e della trasformazione. Le produzioni di frumento, mais, soia, girasole e frutta vengono conferite in parte a strutture cooperative e in parte vendute direttamente. L’Azienda è dotata di serre e tunnel per circa 3.300 metri quadrati coperti, strutture meteorologiche, laboratori, celle frigorifere, un impianto di irrigazione, un laboratorio polifunzionale per la trasformazione dei prodotti, due sale attrezzate per ospitare lezioni e convegni, magazzini e officine. Nella sede di Pagnacco si svolgono sperimentazioni ed esercitazioni su bovini, ovini, equini e daini, e un’attività cospicua è rivolta all’allevamento del pesce di acqua salata e dolce. A quest’ultima attività è legata la Scuola di specializzazione in igiene, patologia delle specie acquatiche e controllo dei prodotti derivati nata, tra le prime in Italia, nel 1992, per volontà di Domenico Lanari cui è stata intitolata.