La storia dell’istituzione scolastica udinese scritta da Elpidio Ellero e Paolo Strazzolini
Presentazione del libro sabato 28 maggio, alle 10.30, a palazzo Garzolini a Udine
È durata circa un secolo l’attività dell’istituto scolastico udinese “di Toppo Wassermann” e dell’annesso convitto, che dal 1900 in poi ha formato migliaia di giovani dalle elementari alle superiori, ora sede della Scuola Superiore dell’Università di Udine, l’istituto d’eccellenza dell’ateneo.
Questa storia, intrecciata con le vicende sociali, politiche e militari di Udine e del Friuli, viene raccontata nel volume “Istituto di Toppo Wassermann. Un progetto per il Friuli” (Aviani&Aviani editori), opera di Elpidio Ellero e Paolo Strazzolini, che sarà presentato sabato 28 maggio, alle 10.30, nell’aula T9 di palazzo Garzolini di Toppo Wassermann a Udine (via Gemona 92).
La presentazione si aprirà con i saluti, fra gli altri, del prorettore e del vicedirettore della Scuola Superiore dell’Ateneo friulano, rispettivamente Roberto Pinton e Luigi Pace; del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e dell’assessore all’innovazione del Comune di Udine, Gabriele Giacomini.
Seguiranno gli interventi degli autori del libro, coordinati dal giornalista Piero Villotta.
La presentazione sarà intervallata dalle esibizioni dai cori della scuola elementare “di Toppo Wassermann” e della Scuola Superiore dell’Ateneo, e dalla presentazione del progetto “Consegna itinerante a domicilio” (Buttrio, Gradisca d’Isonzo, Travesio).
La storia dell’Istituto comunale provinciale di Toppo Wassermann affonda le radici nell’Ottocento, secolo nel quale ha vissuto il suo ideatore e donatore, il conte Francesco di Toppo, esponente della nobiltà e dell’alta borghesia illuminata udinese. Alla denominazione dell’Istituto il conte volle associare quello della prima moglie, contessa Antonietta Wassermann, prematuramente scomparsa nel 1862. I legatari, Comune e Provincia di Udine, cui fu affidato il compito di fondare nel capoluogo friulano un collegio o istituto d’istruzione ed educazione maschile, accettarono il lascito tre anni dopo la morte del di Toppo, nel 1883. Con la morte, nel 1894, dell’usufruttuaria seconda moglie, Margherita Ciconi Beltrame, Comune e Provincia entrarono in possesso del lascito e optarono prima per l’affitto (1900) e poi per l’acquisizione di palazzo Garzolini (1901) per la rilevante estensione del brolo retrostante (circa 12mila metri quadrati), usufruibile per le necessità dell’Istituto (campi sportivi e logistica). La Scuola mosse i primi passi nel 1900: quattordici allievi delle elementari, per toccare nel 1915 le 150 unità.
Dopo la grande guerra, periodo nel quale la struttura fu adibita a ospedale militare, l’Istituto, sotto il rettorato di Carlo Fattorello (1920-1940), arrivò a ospitare oltre 200 tra convittori e semiconvittori, con la presenza di un ciclo completo di scuole, dalle elementari alle superiori a indirizzo tecnico. Il periodo successivo al secondo conflitto mondiale vide la progressiva chiusura della scuola superiore (1946) e della media (1950). Il rettorato di Ottavio Valerio (1948-1980), suo malgrado, vide la chiusura della vita collegiale sostituita, dal 1980, da un semplice semiconvitto. Dopo di lui, la conduzione è passata al “Consorzio tra Comune e Provincia per la gestione dell’Istituto”, quindi al solo Comune fino alla chiusura definitiva e al trasferimento in altra sede dell’omonima scuola elementare.
La nuova vita dell’istituto si deve all’avvio, nel 2004-2005, dell’attività accademica della Scuola Superiore dell’Università di Udine, voluta dagli allora rettore dell’Ateneo friulano, Furio Honsell; dal presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, e dal sindaco di Udine, Sergio Cecotti, nuova linfa per il lungimirante progetto dei conti Antonietta e Francesco.