10 novembre 2011
Incontro Presidente Regione FVG - Rettori Udine e Trieste
Presenti oggi a Paluzza all'incontro promosso dal presidente della Regione FVG Renzo Tondo come momento di riflessione comune sui diversi aspetti della vita economica e sociale della Regione, i rettori delle Università di Udine e Trieste, Cristiana Compagno e Francesco Peroni, hanno contribuito anzitutto con un'analisi congiunta delle strategie perseguite e dei risultati raggiunti dai propri Atenei negli ultimi anni.
Le Università regionali – sottolineano i rettori – sono tra le poche realtà ad aver intrapreso da tempo azioni coraggiose nella direzione di una riforma complessiva della propria governance e dell'ammodernamento delle proprie strutture, pur trovandosi ad operare in un contesto di drammatica contrazione delle risorse pubbliche e, tuttavia, continuando ad assicurare alta qualità del prodotto scientifico e formativo, in un quadro di crescenti relazioni internazionali.
Hanno inoltre messo in luce come le due Università, quali poli attrattivi di una comunità che, tra studenti e dipendenti, supera le 45000 unità, generino un impatto economico sul territorio, di volume annuo nell'ordine dei 350 milioni di euro, concorrendo così all'aumento della domanda interna regionale e alla conseguente crescita del Pil.
I rettori chiedono che, a fronte degli sforzi riformatori intrapresi, venga definito un quadro di priorità strategiche, che superi un sistema di finanziamento regionale ancora troppo frammentario e slegato dalla valutazione. Occorre inoltre agire con urgenza per rompere l'isolamento nel quale il sistema universitario della Regione, unico caso in Italia, è venuto paradossalmente a trovarsi, con l'impossibilità totale di reclutare personale.
A tal fine, secondo i rettori, va studiato, in collaborazione con la Regione, un modello di accordo tra Miur, Regione e Università che, nel quadro di un progetto definito per obiettivi e ispirato a logica premiale, garantisca al sistema la stabilità dei flussi finanziari.
Infine, i rettori hanno espresso unanime perplessità sull'annunciato disegno di soppressione degli Erdisu, evidenziando la qualità dei servizi finora assicurata dai due enti regionali e sottolineando altresì l'esigenza prioritaria di salvaguardare il diritto allo studio, in una fase economica e sociale così travagliata.