Nell’ambito delle iniziative per il quarantennale del terremoto in Friuli
In una tenda, foto e documenti sulla lotta per la nascita dell'Università friulana
Inaugurazione il 13 settembre alle 17, con la proiezione del video “Sulla pelle della terra” e l’intervento dell’antropologo Giampaolo Gri
Il quarantesimo del terremoto del Friuli che si celebra quest’anno rappresenta un anniversario particolarmente importante anche per l’Università di Udine, nata, unica in Italia, per volontà popolare, grazie a una lunga battaglia politica e a una proposta di legge di iniziativa popolare per la nascita di un'università in Friuli, che fu sostenuta da 125 mila firme raccolte anche nelle tendopoli del post terremoto. In questo modo il popolo friulano dimostrava allora la volontà di scommettere sul proprio futuro partendo dall'alta formazione e dalla conoscenza. Per ricordare quel momento storico, sarà allestita nel cortile di palazzo Florio (via Palladio 8), in una tenda da campo come quelle in cui vennero raccolte le firme per l’università, la mostra “Nascita di un ateneo. Dal terremoto una tenda per il futuro”, contenente una piccola raccolta di fotografie e documenti che ripercorrono i momenti significativi di quel periodo.
La mostra, che fa parte del programma di “Friuli 1976 – 2016. Epicentro di saperi” – serie di eventi organizzati dall’ateneo di Udine a partire dal 6 maggio scorso e fino alla fine dell’anno -, sarà inaugurata martedì 13 settembre alle 17, nell’aula 7 di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine. Per l’occasione, sarà proiettato il video “Sulla pelle della terra”, realizzato dal regista e docente dell’ateneo di Udine, Marco Rossitti, che ne introdurrà la visione. Giampaolo Gri, antropologo e già docente dell’Università di Udine, porterà una testimonianza su quei giorni del 1976 che segnarono la storia del Friuli e dell’Università friulana. La mostra rimarrà visitabile, dalle 8 alle 19, fino a giovedì 15 settembre.
«La mostra – spiega Francesco Nazzi, delegato alla cultura dell’ateneo di Udine – vuole essere un momento per rimarcare la responsabilità ereditata da tutti coloro che tutt’oggi operano all’interno dell’Università friulana e per riflettere con i giovani su un diritto allo studio inteso anche come dovere di sfruttare responsabilmente un’opportunità faticosamente conquistata da chi li ha preceduti. Infatti, la raccolta di firme, promossa da persone lungimiranti che avevano intuito l’importanza di un’istituzione universitaria per il progresso culturale ed economico della regione, vide impegnati molti giovani che rivendicavano il proprio diritto allo studio, negato di fatto dalla necessità di onerosi trasferimenti che, ai tempi, i più non potevano permettersi».
Nel 1976, dopo il devastante sisma che colpì il Friuli, la popolazione e le istituzioni locali si mobilitarono per raccogliere le firme necessarie per una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere la nascita di un'università in Friuli. Le firme furono ben 125 mila. Il Friuli ottenne quindi l’università attraverso una norma contenuta nella prima legge organica di finanziamento della ricostruzione post terremoto: l'articolo 26 della legge 546 dell'8 agosto 1977. La norma trovò attuazione il 6 marzo 1978 con decreto del Presidente della Repubblica n. 102, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 13 aprile 1978. Tale decreto istituì e diede avvio di fatto all'Università degli Studi di Udine, come istituzione finalizzata a contribuire al progresso civile, sociale e alla nascita economica del Friuli e a divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originali della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli.