Visita studio organizzata dalle due facoltà

Il Cern di Ginevra senza segreti per dodici studenti di Ingegneria e Scienze

Alla scoperta degli esperimenti di fisica
più importanti del mondo

        Un viaggio nel cuore della fisica sperimentale delle alte energie. Per scoprire dove e come lavorano gli scienziati che esplorano i segreti della materia e le forze che regolano l’universo, dodici fra i migliori studenti delle facoltà di Ingegneria e Scienze dell’Università di Udine hanno visitato il CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Cinque gli studenti, tutti friulani, della facoltà di Scienze: Emanuele D’Osualdo di Mortegliano, iscritto alla Scuola Superiore dell'università di Udine, Nicola Driutti di Bertiolo, Alberto Giacomini di Mereto di Tomba, Miro Salvagni di Tavagnacco e Andrea Zanetti di Povoletto. I sette studenti di Ingegneria sono: i friulani Andrea Micelli di Pozzuolo e Stefano Siolino di Fagagna, i pordenonesi Michele Coppola di Fanna e Marco Lena di Arzene, i trevigiani Claudio Bortolin di Chiarano e Paola Ducolin di Conegliano, e il calabrese Salvatore D’Alessandro di Mormanno (Cosenza). Il gruppo era guidato da Marina Cobal, docente di Fisica sperimentale presso l’ateneo udinese. La visita è stata promossa dai presidi delle facoltà di Ingegneria e Scienze, Alberto Felice De Toni e Carlo Tasso, dal Consorzio Area di ricerca di Trieste e dalla sezione di Trieste dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. 

        Gli studenti hanno assistito, in particolare, alle presentazioni degli esperimenti collocati all’LHC, il più grande acceleratore di particelle finora mai costruito con i suoi 27 chilometri di circonferenza. Fra questi l’esperimento ATLAS, che studia i prodotti finali di collisioni protone-protone, al quale partecipa anche il dipartimento di Fisica dell’Università di Udine. ATLAS, 45 metri di lunghezza e 12 di diametro, è uno dei più grandi apparati sperimentali finora realizzati. Al progetto partecipano circa 2000 fisici provenienti da 150 università e laboratori di ricerca di 35 Paesi. «Obiettivo di ATLAS – spiega Marina Cobal, che collabora all’esperimento in corso al Cern – è di far luce su alcuni aspetti della Natura per noi ancora misteriosi. Per esempio il processo grazie al quale le particelle fondamentali, i cosiddetti “mattoni della materia”, acquistano massa, e come unificare le forze fondamentali, elettrodebole, forte e gravitazionale, previste dalla teoria».

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