Honsell, Illy, Cosolini e i finanziatori brindano al successo dell’Iga su Nature

La prestigiosa rivista inglese ha pubblicato i risultati del sequenziamento della vite

        Furio Honsell l’ha saputo da un docente dell’Università tecnico-scientifica di Hyderabab, 350 mila studenti, nel sud dell’India, della pubblicazione su Nature dei primi risultati del lavoro di sequenziamento della vite svolto da un consorzio pubblico italo-francese, di cui Iga è uno dei protagonisti. “Complimenti per la pubblicazione su Nature” gli ha detto il giorno stesso in cui Nature ha diffuso la notizia. Honsell, che rappresentava in quella sede una Università di dimensioni un po’ più modeste, non ha nascosto ovviamente un enorme soddisfazione che oggi ha voluto condividere con i protagonisti di quella che il presidente della Regione Riccardo Illy ha definito un “risultato straordinario”. “Da quando la prof. Cristiana Compagno – ha raccontato Illy – mi ha presentato il progetto ad oggi sono trascorsi solo due anni. Due anni nel corso dei quali è stata dato vita all’Istituto di genomica applicata (è nato il 17 aprile del 2006), che ha sede nel Parco scientifico di Udine, che ha bruciato tutte le tappe ponendosi al primo posto in Italia e al 4° in Europa”. 

        “Un risultato – ha aggiunto Honsell - che è frutto della capacità dei ricercatori (Raffaele Testolin, Michele Morgante, Alberto Policriti e Gabriele Di Gaspero e un gruppo di 12 giovani ricercatori guidati nel duro lavoro di laboratorio da Federica Cattonaro) dalla capacità della prof. Cristiana Compagno di costruire una squadra di finanziatori pubblici e privati che sta facendo scuola in Italia, ma è anche frutto del lavoro e delle politiche della Giunta Illy che sull’innovazione e sulla ricerca ha investito con coraggio e intelligenza rendendo possibile anche la realizzazione di questo Parco”. 

        E’ stato il prof. Morgante, direttore scientifico dell’Iga, a illustrare i risultati ottenuti, ma soprattutto gli impegni del prossimo futuro, che vedrà l’Iga impegnato anche su altri fronti come il sequenziamento del frumento e del pioppo. “Nei prossimo sei mesi l’Iga – ha detto Morgante – lavorerà a una seconda pubblicazione che descriverà nel dettaglio gli aspetti più funzionali del corredo genetico della vite e che tratterà gli elementi più rilevanti per le applicazioni pratiche quali la variabilità presente nella vite e i geni che controllano la resistenza ai patogeni”.

Raggiunto questo secondo obiettivo l’Iga si concentrerà infine – a cominciare dal 2008 - sulle applicazioni sulla vite (in parte già avviate) che riguardano la selezione di nuove varietà resistenti ai patogeni e la messa a punto di metodi per l’identificazione dei cloni. Fra i presenti, oltre all’assessore Roberto Cosolini che ha sostenuto il progetto fin dalla sua ideazione, i rappresentati dei “finanziatori: la Federazione delle Bcc, le fondazioni Crup, Carigo e Crt, i vivai cooperativi di Rauscedo, Eurotech, Le Vigne di Zamò, Venica & Venica, Livio e Marco Felluga. Fra gli altri il presidente delle Bcc Italo Del Negro, della Fondazione Crt Massimo Paniccia e Pierluigi Zamò.

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