G7 Università: Serracchiani, opportunità per rafforzare atenei/ricerca

"Siamo orgogliosi che il 'G7 Università' abbia scelto il Friuli Venezia Giulia e che l'Ateneo di Udine ospiti questa iniziativa: questa scelta dimostra che l'eccellenza del nostro sistema scientifico e accademico regionale è riconosciuto a livello internazionale".

Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani nel corso della sessione plenaria del summit internazionale promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui) e del Miur per discutere di "Università come motore dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza globale", a cui è intervenuta il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, con la partecipazione di oltre 250 fra rettori, professori, studenti, rappresentanti istituzionali, imprenditori e professionisti di dieci Paesi.
 
Un evento che si svolge nell'ambito della terza edizione di "Conoscenza in Festa", il festival italiano dei saperi e dell'alta formazione organizzato dall'Università di Udine, e che la presidente Serracchiani ha auspicato sia un'opportunità per riflettere su temi cruciali, in particolare "per rafforzare il potenziale accademico e della ricerca a beneficio del sistema socio economico", creando proficue sinergie a livello internazionale, migliorando l'attrattività internazionale e qualificando le risorse umane.
 
La presidente ha sottolineato come molti temi dell'agenda del G7 siano strettamente coerenti con l'orientamento strategico regionale: la promozione del forte collegamento tra università, cultura e società; il sostegno alla valorizzazione del ruolo accademico per lo sviluppo sociale ed economico; l'importanza di accrescere i risultati economici della ricerca scientifica insieme con la valorizzazione del capitale umano e, infine, la promozione dell'internazionalizzazione del sistema scientifico e accademico regionale al fine di ottenere un più alto livello educativo e formativo.
 
Nel ricordare che il Friuli Venezia Giulia è un hub per la scienza e la tecnologia, con una vasta comunità di scienziati stranieri e studenti e una rete di circa 50 centri di ricerca pubblici e privati, prima regione in Italia per percentuale di ricercatori di alto livello in proporzione alla popolazione, Serracchiani ha ribadito che sulla base di questa eccellenza il governo regionale ha deciso di sostenere con forza la candidatura di Trieste per diventare la capitale europea della scienza 2020 e di ospitare, nello stesso anno, nella zona del Porto Vecchio, l'EuroScience Open Forum (ESOF), il più grande meeting biennale europeo sui temi della ricerca e dell'innovazione.
 
A supporto della competitività del sistema, Serracchiani ha annoverato anche l'accordo siglato nel 2016 per promuovere il Sistema scientifico e l'innovazione del Friuli Venezia Giulia (SiS FVG) insieme con il Ministero dell'università e ricerca (Miur) e il Ministero degli affari esteri (Mae): tra le finalità principali dell'accordo vi è proprio "favorire il miglioramento della visibilità internazionale del sistema scientifico regionale, attraverso lo sviluppo di servizi di internazionalizzazione per l'intera comunità di ricercatori regionali".
A questa finalità rispondono gli accordi bilaterali che l'amministrazione regionale ha concluso - come ad esempio quello firmato con la Baviera nel maggio 2016 - e ricerca con i Paesi ritenuti strategicamente rilevanti.
 
Sempre per aumentare la qualità e l'internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca, Serracchiani ha ricordato come la Regione abbia recentemente firmato un Memorandum d'intesa con Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea e una convenzione con il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston per promuovere collaborazioni congiunte e scambi scientifici tra il prestigioso istituto e le due Università di Udine e Trieste e la Sissa, Scuola internazionale superiore di studi avanzati. 

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