Nell’ambito del VII Programma quadro di ricerca

Elettronica, 3 progetti dell'Ateneo riceveranno finanziamenti europei

Importante risultato anche per il futuro di studenti
e ricercatori nell’ambito della nano-elettronica

        Cinque su cinque progetti approvati, tre dei quali ammessi al finanziamento. Sono gli ottimi risultati conseguiti dal gruppo di nano-elettronica dell’Università di Udine nell’ambito del primo bando europeo del VII Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico. Il gruppo di ricerca della facoltà di Ingegneria dell’Ateneo di Udine ha presentato le proposte progettuali attraverso il Consorzio Nazionale per la Nano-Elettronica (Iunet). «Si tratta – sottolinea Luca Selmi, ordinario di elettronica della Facoltà di Ingegneria e coordinatore del gruppo udinese di nano-elettronica – di un risultato estremamente positivo, che sottolinea l’assoluta vitalità e qualità della ricerca e della didattica in elettronica presente all’Università di Udine».
 
        Grazie al finanziamento delle iniziative, «saranno disponibili – continua Selmi - borse di studio e assegni di ricerca per giovani studiosi, saranno organizzati workshop e seminari che manterranno la ricerca e l’insegnamento dell’elettronica a Udine all’avanguardia europea e mondiale nel settore». L’elettronica «costituisce – continua Selmi - la principale tecnologia abilitante per lo sviluppo di tutte le applicazioni dell’Ict, cioè del mondo digitale. Essa rappresenta oggi dal 20 al 40% del valore di molti dei prodotti in cui essa è presente, dall’automobile agli elettrodomestici, a molti oggetti di uso quotidiano». Se in passato l’Ateneo partecipava al bando di finanziamento di progetti europei di ricerca in genere con un’unica proposta, «la partecipazione e approvazione di ben 5 progetti contemporaneamente – sottolinea Selmi – rappresenta un importante salto di qualità anche per il futuro di studenti e ricercatori».
 
            Le tematiche dei progetti finanziati spaziano dalla creazione di una rete di eccellenza per il coordinamento della ricerca europea sui principali temi di interesse nei prossimi 5-10 anni, allo sviluppo di nuovi transistori basati sul grafene, materiale di fabbricazione alternativo al silicio e dalle proprietà elettriche estremamente promettenti per la realizzazione di dispositivi superveloci. Ancora, saranno studiate innovative memorie non-volatili basate su nuovi tipi di materiali dielettrici a base di nitruro di silicio, grazie alle quali sarà possibile integrare in un medesimo chip decine di Gigabyte di memoria e, quindi, sostituire i dischi rigidi attualmente in uso in molte applicazioni, tra cui parte dei computer portatili.

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