Una giornata dedicata al gesto atletico della corsa, alla valutazione di come essa si sia evoluta nel tempo e quali siano i limiti dell’uomo. Un’occasione per presentare in anteprima i risultati di una indagine epidemiologica eseguita nelle scuole secondarie di secondo grado nel territorio udinese dal
Centro per lo studio, l’informazione e la formazione sul doping (Csifd), istituito nel 2006 presso il corso di laurea in Scienze motorie dell’ateneo di Udine. Organizzato dal Centro, il primo convegno regionale
“La corsa: limiti umani e oltre…” si terrà
mercoledì 13 dicembre a Gemona,
a partire dalle 9 nella sala riunioni della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale in via Carlo Caneva 25. Tra gli obiettivi, l’avvio, con la partecipazione di scienziati, esperti del mondo sportivo e atleti, di un tavolo di lavoro regionale sul doping, mettendo a confronto esperienze e opinioni diverse. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati che possono iscriversi via e-mail all’indirizzo
massimo.baraldo@uniud.it oppure telefonicamente allo 0432 559833.
«Il Csifd – dice il direttore, Massimo Baraldo –, in quanto struttura universitaria e super partes, si propone per coinvolgere la maggior parte dei professionisti che si interessano di doping al fine di convogliare in un unico tavolo interessi comuni e non disperdere forze e risorse». Il Centro è stato istituito nel 2006 a Gemona dalla Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’università di Udine, al fine di controllare il fenomeno doping, attraverso un numero verde d’informazione anonimo e gratuito (Info-doping 800.838.800), e con lo scopo di attuare campagne di dissuasione dall’utilizzo di sostanze vietate per doping e di stimolo verso un’attività sportiva sana e leale coinvolgendo alunni, insegnanti, genitori e operatori sportivi, proponendo una progettualità multidisciplinare.
«In ambito sportivo - dice Baraldo - la ricerca del superamento del limite, del record, della vittoria è l’obiettivo principale. In questi ultimi anni, in particolare, stiamo assistendo alla ricerca patologica del superamento del limite ad ogni costo, anche a scapito della propria salute. Ecco quindi la comparsa di tecniche di doping sempre più sofisticate tanto da arrivare alle modificazioni genetiche». Il convegno è organizzato grazie al contributo degli assessorati regionali all’Istruzione, cultura, sport e pace e alla Salute e protezione sociale e della facoltà di Medicina dell’ateneo friulano, ed è patrocinato dal comune di Gemona, dal Coni regionale del FVG e dal Comitato regionale della Federazione medico sportiva italiana. Tra gli atleti presenti, Stefano Lippi, campione paraolimpico di salto in lungo, Giovanni Angeli, atleta di handbike, Rosanna Menazzi, campionessa nazionale di handbike, Sandra Truccolo, campionessa paraolimpica di tiro con l’arco, Daniele Scarpa, campione olimpico di canoa e Andrea Magro, CT della Nazionale Azzurra di fioretto femminile e di sciabola maschile e femminile.
Alle 9 i saluti del rettore e del preside della facoltà di Medicina e chirugia dell’università di Udine, Furio Honsell e Massimo Politi, dell’assessore regionale allo Sport, Roberto Antonaz, e del presidente regionale del Coni, Emilio Felluga. Un filmato sull’evoluzione della corsa, a cura di Ugo Cauz, aprirà il convegno, descrivendo come metodiche di allenamento, nuovi materiali, diversi approcci alimentari e non solo abbiano comportato straordinari risultati. Sui limiti fisiologici dell’uomo, Pietro Enrico di Prampero aprirà la serie di relazioni. Mario Furlanut, attraverso considerazioni storiche, sosterrà come il motto di De Coubertin (“l’importante è vincere non partecipare”) sia oramai un vago ricordo. Di giurisdizione in merito a doping e antidoping parlerà Giampaolo Tosel. Il pomeriggio sarà dedicato, con Stefano de Carli e Aldo Passelli, alla ripresa dagli infortuni e alla tutela della salute. Dino Ponchio esporrà i dati epidemiologici nazionali sul doping, che saranno il punto di partenza della tavola rotonda pomeridiana.