10 ottobre 2006
Iniziativa Friulprint e Friuli Innovazione
Impianto di fitodepurazione storia di un successo
Sarà presentato il 12 ottobre a Tarcento
E’ sfociato in un vero e proprio impianto il progetto di ricerca per il trattamento delle acque reflue di produzione realizzato dall’impresa Friulprint in collaborazione con Friuli Innovazione, Ceta e Università di Udine. L’impianto, attivo e operativo da tempo, sarà inaugurato ufficialmente giovedì 12 ottobre dopo un incontro fra i protagonisti di questo nuovo successo fra ricerca e impresa, che si svolgerà nella sala consiliare del comune di Tarcento dove interverranno, alle 10.30, Furio Honsell, presidente di Friuli Innovazione, Enrico Bertossi, assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Pinosa, sindaco del Comune di Tarcento, Enzo Pertoldi, presidente di Friulprint, Francesco Marangon, presidente del Ceta, Romano Giovanardi, del Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università di Udine, Giorgio Pellizzoni, dell’Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e Massimo Vecchiet, progettista del Ceta.
La collaborazione fra Friulprint, azienda con sede a Collalto di Tarcento attiva nel settore dello stampaggio di tessuti per abbigliamento e arredamento, con produzioni di alta gamma in massima parte esportate, e Friuli Innovazione, ha inizio nel 2004 quando l’impresa cerca soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Nasce così il progetto di ricerca “trattamento delle acque reflue di stamperia tessile mediante impianto di fitodepurazione”, co-finanziato dalla Direzione regionale delle Attività Produttive e svolto dal Ceta, Centro di ecologia teorica e applicata in collaborazione con l’Università di Udine.
Nel corso del 2005 viene realizzato alla Friulprint un impianto pilota di fitodepurazione e avviato un monitoraggio per la verifica delle rimozioni di azoto ammoniacale e totale che, a distanza di un anno, registra risultati positivi (rimozioni mediamente del 80% dell’azoto ammoniacale e del 50% dell’azoto totale) e valori allo scarico nell’ambito dei limiti richiesti.
Evidenti i benefici della ricerca che ha consentito di ottenere il miglioramento delle acque reflue di produzione, la rinnovata capacità produttiva dell’azienda, nel rispetto dei vincoli e dei limiti di salvaguardia ambientale, la rinnovata capacità di penetrazione in nuovi mercati, con prodotti pregiati.
“Questa esperienza – commenta il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio - concretizza e rappresenta l’approccio di Friuli Innovazione nell’ambito delle proprie attività e servizi di trasferimento tecnologico, area che sarà a breve potenziata per poter rispondere adeguatamente alle richieste che provengono dalle imprese del territorio”.