Ospiti il padre della musica elettronica Pousseur e il poeta Butor

A Gorizia e Treviso le metamorfosi della musica contemporanea

Dal 4 al 7 ottobre la V Biennale sul restauro audio
Frutto di una partnership fra Ateneo di Udine e Fondazione Benetton

        A Gorizia e Treviso sfilano i tanti volti e le infinite metamorfosi della musica contemporanea, che sarà protagonista del V Incontro Biennale Internazionale sul Restauro Audio, organizzato dal 4 al 7 ottobre dai Laboratori Audio del corso di laurea Dams - settore Musica dell’Università di Udine a Gorizia in collaborazione con Fondazione Benetton – Iniziative Culturali. Un esame a tutto tondo dei vari aspetti in cui si declina la contemporaneità, dalle colonne sonore per i film, all’autenticità della musica elettronica ai patrimoni di armonie etniche conservati negli archivi europei. Molti gli ospiti d’eccezione dell’incontro Biennale dedicato a “Metamorfosi delle memorie: per conservare la musica contemporanea”, che vedrà l’intervento, fra gli altri, del compositore belga Henri Pousseur, considerato uno dei “padri” della musica elettronica, del poeta Michel Butor, ma anche di Nuria Nono Schönberg, André Richard, Alvise Vidolin, e con la collaborazione della Rai. Un evento attraverso il quale, come spiega il professor Angelo Orcalli, direttore del laboratorio d’eccellenza Mirage dell’Ateneo friulano, «si consolida la collaborazione del Dams Musica dell’Università di Udine con la Fondazione Benetton-Iniziative Culturali, iniziata all’epoca del restauro dell’archivio audio di Fernanda Pivano e continuata con l’edizione 2005 dell’Incontro Biennale». 

        Al centro della prima tranche della Biennale, a Palazzo Alvarez a Gorizia il 4 e 5 ottobre, la musica per i film: dalla conservazione attiva, alla catalogazione, dal restauro alla fruizione delle colonne sonore registrate su disco. È a questi ambiti, e alla varietà dei fondi in cui si raccoglie il ricco patrimonio musicale cinematografico italiano, che saranno dedicate le giornate goriziane, che vedranno, fra i relatori, anche Gilian Anderson del Moma di New York, oltre ad esperti delle università di Udine, Firenze, Milano e Bologna, del Museo nazionale del Cinema di Torino, della Cineteca del Friuli di Gemona, della Scuola nazionale di cinema di Roma e dell’Archivio Nino Rota di Venezia. Le giornate di Treviso, il 6 e 7 ottobre a Palazzo Bomben, verteranno invece inizialmente sullo statuto della musica elettronica registrata su nastro magnetico, e sulle ricerche sul processo di generazione dei documenti, per poter procedere a operazioni di studio, esecuzione, restauro scientificamente fondate. Nella prima sessione trevigiana del convegno (6 ottobre) sarà presentato il progetto di conservazione e restauro del corpus delle opere elettroniche di Luigi Nono, realizzato dal Laboratorio Mirage dell’Università di Udine in sinergia con Casa Ricordi, l’Archivio dello Studio di Fonologia e i Laboratori della Rai di Milano. 

        Sul patrimonio della ricerca etnomusicologica discuteranno, il 7 ottobre a Treviso, studiosi provenienti dalle Università di Lisbona, Ghent, Lubiana, partner del progetto europeo Cultura 2000, capeggiato dal Dams Musica dell’Ateneo di Udine. A Palazzo Bomben, cornice di queste ultime riflessioni, saranno inoltre esposte al pubblico delle pietre miliari della storia della tecnologia, indispensabili strumenti per comprendere la genesi della musica elettronica: le attrezzature storiche dello Studio di Fonologia Musicale della Rai di Milano, a oltre vent’anni dalla sua chiusura, avvenuta nel 1983, per gentile concessione del Centro di Produzione della Rai di Milano e segnatamente dell’Archivio dello Studio di Fonologia e del Laboratorio Audio. 

        Ad impreziosire le giornate della Biennale saranno diversi concerti: quello della Compagnia di Canti Popolari “Antichi Suoni”, a Gorizia, esplorerà il mondo musicale della comunità siciliana trapiantata in America, mentre il concerto di Treviso sarà dedicato da un lato a Luigi Nono, di cui saranno eseguiti “La fabbrica illuminata” e “Omaggio a Vedova” (a cui sarà dedicata anche la proiezione di un Dvd sui diversi ambiti in cui la musica di Nono è stata usata per accompagnare le immagini: dai video ai documentari d’arte, d’impegno civile, storici), e dall’altro a Henri Pousseur, ospite e relatore nella prima giornata trevigiana, di cui il 6 ottobre sarà proposta “Scambi”, composizione elettronica nata nel 1957 negli stessi studi radiofonici della Rai di Milano e concepita come opera liberamente (ri-)costruibile dai suoi fruitori , mentre in chiusura, sarà eseguita per la prima volta in Italia l’opera audiovisiva “Voix et vues planétaires”, composta da Pousseur su testi di Michel Butor, che sarà presentata dagli stessi autori in un incontro con il pubblico.

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