Bursi lavora da 4 anni con Straub e Huillet

Leone d'oro al Dams dell'ateneo di Udine a Gorizia

Un dottorando del Dams assistente alla regia del film vincitore
Ha anche girato un documentario sui due autori della pellicola

        Il film di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet "Quei loro incontri", presentato in concorso ufficiale alla sessantatreesima Mostra di arte cinematografica di Venezia, e vincitore del Leone d’oro per “L’innovazione al linguaggio cinematografico”, vede tra gli assistenti alla regia il reggiano Giulio Bursi, dottorando al corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell'Università di Udine a Gorizia. Ventotto anni, laureato a Bologna, Bursi lavora da quattro anni con i due registi francesi, ormai considerati italiani d'adozione, dal momento che vivono a Roma da trent'anni 

        Il film premiato alla Mostra del cinema della laguna, è la trasposizione cinematografica degli ultimi cinque Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, uno testi più significativi della letteratura italiana del Novecento, ed uno dei più volutamente dimenticati. Girata a Buti, sul monte Pisano, nell’estate del 2005, la pellicola arriva in chiusura di un lavoro iniziato dai due autori nel 1978 con il film "Dalla Nube alla Resistenza", sempre presentato a Venezia, in cui comparivano, inalterati, alcuni dei dialoghi fra uomini e dèi raccolti nel testo pavesiano. 

        "Quei loro incontri", fortemente voluto dal direttore della Mostra d'arte cinematografica Marco Muller e strenuamente difeso da Catherine Deneuve in veste di presidente della giuria, è stato presentato come il terzo film italiano in concorso dopo le pellicole di Amelio e Crialese. Il programma di Enrico Ghezzi "Fuori Orario", in onda sulla Rai, ha proiettato il film che ha vinto il Leone d’oro a Venezia, e a seguire un documentario sui due registi girato dallo stesso dottorando del Dams del polo goriziano dell'Ateneo di Udine Giulio Bursi, che si intitola J’ècoute.

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