All'Ateneo di Udine la commissione UE insegna ai friulani a "parlare europeo"
Ospite a Gorizia il direttore della Rappresentanza italiana Dastoli
Fra i relatori anche il sottosegretario Budin e il deputato Maran
Promosso dall’ateneo friulano con il patrocinio della Provincia di Gorizia, il workshop Parli europeo? Europa_Comunicazione_Opinione Pubblica è una delle tappe del road-show che la Ferpi dedica al “Libro Bianco per una politica europea della comunicazione”, adottato dalla Commissione Europea il 1. febbraio scorso per creare delle linee guida per “comunicare l’Europa agli europei”, con l’obiettivo di rilanciare il dialogo con i cittadini dell’Ue, la società civile e le istituzioni. Un’esigenza nata sull’onda dei risultati dei sondaggi Eurobarometro, che dimostrano quanto poco dell’Ue sappiano gli europei: molti degli intervistati, infatti, dichiarano di avere poche informazioni sull’Unione Europea e sui suoi organi e ritengono di avere scarsa influenza sui processi decisionali dell’Ue. Durante il workshop goriziano il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europa Pier Virgilio Dastoli – che dedicherà a Gorizia una delle sue rare partecipazioni ad incontri pubblici - illustrerà quali misure l’Ue intende attuare per aumentare il livello di partecipazione dei cittadini europei, mentre il sottosegretario Miloš Budin incentrerà il suo intervento sulla posizione del governo italiano sugli argomenti trattati dal Libro Bianco e parlerà dei provvedimenti in programma, che riguarderanno anche la nostra regione.
L’incontro sarà l’occasione per illustrare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia la nuova filosofia comunicativa del governo europeo, che ha stravolto la propria strategia passando da un tipo di informazione “monodirezionale”, ad una sola via, diretta “verso” i cittadini, ad una comunicazione a due vie, non soltanto “verso” ma anche “dai” cittadini, per informarli, ma anche e soprattutto per ascoltarli e per conoscere le loro esigenze, i loro dubbi, le loro lamentele e i loro suggerimenti. Una fase di “ascolto” culminata nel “Piano D per la democrazia, il dialogo ed il dibattito”, che getta le basi per un confronto approfondito con le istituzioni e i cittadini sul futuro dell’Europa, con l’obiettivo di rinvigorire e ringiovanire la democrazia targata Ue e di creare di un’autentica piattaforma europea in cui i cittadini ricevano le informazioni e gli strumenti per partecipare al processo decisionale.