Appuntamento lunedì 5 giugno a Palazzo Florio

Economie in transizione, 50 esperti del "Ceeun Network" a Udine

Sarà nominato il Presidente
della rete di cooperazione universitaria

        L’università di Udine, lunedì 5 giugno dalle 9.15 nella sede del rettorato a palazzo Florio, in via Palladio 8, sarà sede della riunione della presidenza del CEEUN (Central Eastern European University Network), una rete di cooperazione universitaria, costituita nel 2002, nel campo della ricerca applicata sulla transizione. Perseguendo l’obiettivo di studiare i molteplici fenomeni della transizione, il CEEUN coinvolge oltre 500 ricercatori ed esperti di quasi 100 istituzioni, dipartimenti, osservatori e centri di ricerca in 40 Paesi dell’Europa centro-orientale, Mediterraneo, Russia, Ucraina, Eurasia, Far East e Asia Sudorientale, America Latina. A Udine si riuniranno una cinquantina dei massimi rappresentanti scientifici dei dodici Desk regionali (Ankara, Cluj-Napoca, Cracovia, Belgrado, Istanbul, Kiev, Krems, Santiago del Cile, Singapore, Tokyo oltre ai centri di Udine, Venezia, Trieste e Roma) di decentramento delle attività di coordinamento, che fanno capo alle Università fondatrici, tra cui l’ateneo di Udine. Al termine dei lavori verrà creato un executive board e si procederà alla nomina di un presidente di turno per il periodo 2006-2008. 

        Attraverso questa scelta si renderà più efficace l’attività scientifica e di ricerca applicata del Comitato dei referenti scientifici e soprattutto l’azione di coordinamento presso le università di Udine, Ca’ Foscari di Venezia e Luiss di Roma. «La guida autorevole e internazionalmente partecipata del CEEUN – dice Giorgio Dominese, coordinatore del network e professore di economia e finanze della transizione a Udine – garantirà un più elevato livello qualitativo dei progetti di ricerca, della partecipazione a programmi internazionali e la sistematica valutazione dei paper da parte dai referee per la pubblicazione nel Journal Transition Studies Review edito dal CEEUN e pubblicato da Springer WienNew York». 

        Particolare rilievo è riservato dal CEEUN all’approfondimento dei modelli e analisi di una vasta gamma di questioni aperte dalla transizione globale. «Negli ultimi anni – spiega Dominese – la nozione di transizione ha esteso grandemente i suoi ambiti e la sua importanza. Oggi non soltanto ci riferiamo a economie in transizione, ma, più in generale, a società e governi in transizione, in molti e diversi contesti e aree geografiche. Dunque, è diventato estremamente urgente il bisogno di sviluppare metodologie e strumenti per analizzare e governare la transizione e prendere decisioni di governabilità internazionale, che influiscono in modo sempre più rilevante sui singoli paesi». «La transizione – scrive il rettore dell’ateneo di Udine, Furio Honsell, nel Journal – è il nuovo approccio chiave per analizzare, interpretare e, alla fine, comprendere concettualmente le moderne economie e società in costante trasformazione e metamorfosi, soggette all’imperativo categorico della permanente competitività innovativa». 

        Insieme all’attivazione dei centri regionali e dei progetti specifici, la cooperazione del CEEUN è attualmente rivolta all’innovativo Faculty Upgrade, destinato a offrire a giovani docenti e ricercatori delle istituzioni aderenti corsi intensivi di aggiornamento a elevato valore aggiunto scientifico, rivolti di volta in volta a una ventina di partecipanti nelle aree di ricerca del CEEUN. Il CEEUN, inoltre, ha proposto di realizzare un’analisi sistematica dell’impatto economico dell’educazione universitaria superiore, della ricerca e degli istituti e centri di eccellenza nelle città sedi di università partner del CEEUN. 

        Tra i filoni e aree di ricerca del CEEUN, gli studi giuridici, l’analisi quantitativa applicata ai fenomeni economici, finanziari e sociali, la politica sociale e la storia contemporanea, la linguistica e il patrimonio culturale, l’architettura, l’ambiente e l’ecologia, le infrastrutture e la logistica, gli studi sulla sicurezza e l’ordine internazionale. Ancora, la transizione verso la democrazia, oggi e nel passato, le questioni e situazioni politico-istituzionali, i nuovi livelli della “governance” internazionale, il ruolo dell’Europa e i nuovi protagonisti dello sviluppo in Asia, nel Mediterraneo, in America Latina.

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