20 febbraio 2006
Il volume, curato da Flavio Fergonzi e Caterina Furlan, sarà presentato mercoledì 22 febbraio alle 17 a Palazzo Montereale-Mantica a Pordenone
Pubblicati gli atti del convegno "Ado Furlan nella scultura italiana del Novecento"
Nell’ambito delle manifestazioni per il centenario
della nascita dello scultore pordenonese
Sarà il palazzo Montereale-Mantica, nel cuore del centro storico cittadino, a far dar cornice, mercoledì 22 febbraio alle 17, alla presentazione del volume “Ado Furlan nella scultura italiana del Novecento” a cura di Flavio Fergonzi e Caterina Furlan, con la collaborazione di Massimo De Sabbata. Alla presentazione dell’opera, che raccoglie gli atti del convegno di studio che si è svolto nel dicembre del 2004 presso il Convento di San Francesco, saranno presenti, oltre ai curatori, il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, il presidente della Provincia, Elio De Anna, il presidente del Centro iniziative culturali, Giacomo Ros, il presidente della Fondazione Crup, Silvano Antonini Canterin e il direttore del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’università di Udine, Arnaldo Marcone. “Ado Furlan nella scultura italiana del Novecento” edito dalla “Forum”, realizzato con il contributo della Fondazione Crup, della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’università di Udine (dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali), contiene 28 contributi di specialisti di storia dell’arte e dell’architettura del Novecento, suddivisi in due filoni strettamente correlati tra loro.
Il primo ha attinenza con la ricostruzione della vita e dell’opera di Furlan che, attivo prevalentemente in Friuli, ma legato a importanti artisti e architetti milanesi e romani degli anni Trenta, soggiornò nella capitale nel pieno sviluppo di quella corrente artistica che va sotto il nome di “Scuola romana”. Il secondo, è inerente la messa a punto degli studi relativi alla scultura italiana del Novecento, con approfondimenti su temi, quali la sindacalizzazione delle arti in età fascista, le istituzioni espositive, il dibattito critico sulla scultura e il rapporto tra architettura e decorazione, offrendo un quadro preciso e metodologicamente aggiornato delle arti in Italia dagli anni Trenta ai Cinquanta del secolo scorso. Cinquecento pagine, dunque, e oltre 350 illustrazioni in bianco e nero che offrono una rilettura storica della figura di Ado Furlan sotto diversi punti di vista, l’ambiente pordenonese e quello romano, il contesto regionale, la sua formazione, i gloriosi anni Trenta, gli interessi culturali dell’artista e l’ampia produzione scultorea.
Ricordiamo che le celebrazioni per il centenario della nascita di Furlan frutto della collaborazione tra l’università degli studi di Udine, la Provincia di Pordenone, il Comune di Pordenone, il Centro iniziative Culturali Pordenone e la Fondazione Ado Furlan, sono state scandite da varie iniziative culminate nelle tre mostre attualmente in corso a Pordenone. Fino al 26 febbraio nel Convento San Francesco si potrà ammirare l’esposizione “Lo scultore e le passioni del suo tempo”, nella quale le opere di Ado Furlan dialogano con quelle di altri grandi maestri italiani e stranieri dell’Otto e Novecento, presso la nuova sede Provincia di Pordenone in corso Garibaldi, è aperta la mostra “Scultura in Friuli Venezia Giulia. Figure del Novecento”, mentre la Galleria Sagittaria ospita la rassegna “Artisti e amici romani. Opere 1930-1945”.
Il primo ha attinenza con la ricostruzione della vita e dell’opera di Furlan che, attivo prevalentemente in Friuli, ma legato a importanti artisti e architetti milanesi e romani degli anni Trenta, soggiornò nella capitale nel pieno sviluppo di quella corrente artistica che va sotto il nome di “Scuola romana”. Il secondo, è inerente la messa a punto degli studi relativi alla scultura italiana del Novecento, con approfondimenti su temi, quali la sindacalizzazione delle arti in età fascista, le istituzioni espositive, il dibattito critico sulla scultura e il rapporto tra architettura e decorazione, offrendo un quadro preciso e metodologicamente aggiornato delle arti in Italia dagli anni Trenta ai Cinquanta del secolo scorso. Cinquecento pagine, dunque, e oltre 350 illustrazioni in bianco e nero che offrono una rilettura storica della figura di Ado Furlan sotto diversi punti di vista, l’ambiente pordenonese e quello romano, il contesto regionale, la sua formazione, i gloriosi anni Trenta, gli interessi culturali dell’artista e l’ampia produzione scultorea.
Ricordiamo che le celebrazioni per il centenario della nascita di Furlan frutto della collaborazione tra l’università degli studi di Udine, la Provincia di Pordenone, il Comune di Pordenone, il Centro iniziative Culturali Pordenone e la Fondazione Ado Furlan, sono state scandite da varie iniziative culminate nelle tre mostre attualmente in corso a Pordenone. Fino al 26 febbraio nel Convento San Francesco si potrà ammirare l’esposizione “Lo scultore e le passioni del suo tempo”, nella quale le opere di Ado Furlan dialogano con quelle di altri grandi maestri italiani e stranieri dell’Otto e Novecento, presso la nuova sede Provincia di Pordenone in corso Garibaldi, è aperta la mostra “Scultura in Friuli Venezia Giulia. Figure del Novecento”, mentre la Galleria Sagittaria ospita la rassegna “Artisti e amici romani. Opere 1930-1945”.