Il Ministero finanzia il progetto realizzato con Sissa, Napoli e Sannio

All'Università di Udine nasce un "Industrial liaison office"

Punto di riferimento per il trasferimento della ricerca alle imprese

        C’è anche quello dell’Università di Udine fra i 12 progetti finanziati dal ministero dell’Università e della Ricerca per la creazione e il potenziamento di Industrial liaison office (Ilo), ovvero di uffici di trasferimento delle conoscenze dalle università alle aziende. L’obiettivo è quello di avere strutture di riferimento per aprire concrete forme di collaborazione fra il sistema pubblico della ricerca e il sistema industriale. L’Università di Udine, in particolare, parteciperà al progetto Unisco University-industry community- comunità inter- e intra-universitaria per la trasformazione della conoscenza scientifica in competenza di impresa. Il costo del progetto è di 800 mila euro, ed è stato cofinanziato per 524.300 euro. Capofila di Unisco è l’Ateneo del Sannio (Benevento), partner sono l’ateneo di Udine, la Scuola superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste e la Seconda università di Napoli (Caserta). 

        «L’università di Udine – ha detto il rettore Furio Honsell – è pronta a cogliere ogni strumento innovativo a disposizione. Questo integra le iniziative già avviate con successo nel settore dell’innovazione, allargando lo strumento alla rete nazionale e contribuendo a costituire il sistema regionale del trasferimento tecnologico». Compito del nuovo ufficio sarà quello di realizzare un punto di riferimento stabile per rafforzare i rapporti con il tessuto economico e produttivo locale, in particolare con le piccole e medie imprese (Pmi), al fine di diffondere i programmi e i risultati di ricerca delle università, e di promuovere idonee forme di cooperazione con il tessuto imprenditoriale, per risolvere le problematiche correlate anche al trasferimento tecnologico e al sostegno degli spin-off. Previsti dalla Piano triennale di sviluppo del sistema universitario 2004-2006, i progetti Ilo presentati sono stati 18, dei quali 12 valutati positivamente e quindi ammessi al cofinanziamento. A essi fanno capo 12 università capofila e 30 atenei partner. 

        Cinque i principali risultati attesi: la creazione di una infrastruttura avanzata comune per mappare competenze e gestire informazioni, la condivisione di tecniche di best practices tra personale interno e operatori esterni, l’avvio di almeno 40 team congiunti università-imprese, composti da ricercatori, studenti, tecnici delle imprese, neo e piccoli imprenditori e tirocinanti; la formulazione di almeno 40 “output università-imprese” realizzati dai team, come, ad esempio, contratti di ricerca, business plan per spin off, progetti formativi, il coinvolgimento di almeno 100 Pmi in iniziative di promozione e valorizzazione della ricerca.

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