7 dicembre 2005
Venerdì 9 dicembre, laurea in Scienze e tecnologia multimediali
Roberto Barban, dottore dopo vent'anni di lavoro come product manager
La storia di un quarantatrenne
che ha deciso di laurearsi
Dall’ultima indagine sui laureati a Pordenone è emerso che non sono pochi gli studenti lavoratori (20,7% gli studenti lavoratori, 33.72% quelli che lavorano saltuariamente, 12,7% solo i periodi estivi – da indagine del Consorzio universitario sugli sbocchi occupazionali dei laureati presso il polo di Pordenone) che con gran sacrificio riescono a realizzarsi nella loro professione, come nello studio. Tra questi, indubbiamente c’è Roberto Barban, di Castelfranco Veneto, che all’età di 43 anni diventerà dottore. Barban è product manager nella divisione Consumer della Fracarro di Castelfranco Veneto, l’azienda che si occupa di progettazione e fabbricazione di strumentazione per la ricezione audio, video e dati (dalle antenne tv, a quelle paraboliche, fino ai decoder) e tre anni fa si è iscritto a Scienze e tecnologie multimediali, l’innovativo corso di laurea dell’ateneo friulano.
Venerdì 9 dicembre sarà il giorno della sua laurea con la tesi “Dalla pellicola al sensore allo stato solido: evoluzione tecnologica e confronto sperimentale”, relatore è il docente Gabriele Coassin. Barban nonostante i suoi impegni di lavoro che lo hanno obbligato a viaggiare all’estero, è riuscito a laurearsi nei tempi stabiliti, riuscendo a realizzare il suo sogno. «Sono stati tre anni durissimi – ha riferito il neolaureato all’università di Udine – perché allo studio ho dovuto abbinare viaggi di lavoro e orari difficili da conciliare, ho sacrificato anche i rapporti sociali e quelli familiari, tutto ciò è stato compensato da estreme soddisfazioni; sono riuscito a realizzare un desiderio e per questo ringrazio tutti i miei insegnanti, il tutor Daniele Magrini e tutto, ma dico tutto il personale del campus di Pordenone che mi ha dato un supporto e un contributo unico, sono persone che per sempre ricorderò. L’ambiente universitario pordenonese, inoltre, è giovane e vivo, dà il giusto peso ai problemi, ho potuto così avere una visione d’insieme diversa».
«La tesi di Barban – ha riferito il suo relatore, Gabriele Coassin – è frutto di un lavoro a due stadi. La prima parte è nata come ricerca originale per il mio laboratorio di ripresa; il neolaureato non potendo frequentare, ha proposto un originale studio di approfondimento tecnico sul rapporto tra ripresa con pellicola e ripresa digitale. Visto l’esito interessante di quel primo studio, ho incoraggiato un’ ulteriore indagine con verifica sperimentale e analisi puntuale degli ultimi sviluppi tecnologici, da elaborare per la tesi di laurea. Una ricerca che tornerà assai utile anche ad altri studenti, in quanto raccoglie lo stato dell’arte delle problematiche e delle soluzioni proposte dai migliori ingegneri americani e giapponesi in lotta per il primato tecnologico su foto e video camere digitali, sempre più vicine a raggiungere la qualità della pellicola, ma, come dimostra l’esperimento di Barban, ancora con qualche limite».
Venerdì 9 dicembre sarà il giorno della sua laurea con la tesi “Dalla pellicola al sensore allo stato solido: evoluzione tecnologica e confronto sperimentale”, relatore è il docente Gabriele Coassin. Barban nonostante i suoi impegni di lavoro che lo hanno obbligato a viaggiare all’estero, è riuscito a laurearsi nei tempi stabiliti, riuscendo a realizzare il suo sogno. «Sono stati tre anni durissimi – ha riferito il neolaureato all’università di Udine – perché allo studio ho dovuto abbinare viaggi di lavoro e orari difficili da conciliare, ho sacrificato anche i rapporti sociali e quelli familiari, tutto ciò è stato compensato da estreme soddisfazioni; sono riuscito a realizzare un desiderio e per questo ringrazio tutti i miei insegnanti, il tutor Daniele Magrini e tutto, ma dico tutto il personale del campus di Pordenone che mi ha dato un supporto e un contributo unico, sono persone che per sempre ricorderò. L’ambiente universitario pordenonese, inoltre, è giovane e vivo, dà il giusto peso ai problemi, ho potuto così avere una visione d’insieme diversa».
«La tesi di Barban – ha riferito il suo relatore, Gabriele Coassin – è frutto di un lavoro a due stadi. La prima parte è nata come ricerca originale per il mio laboratorio di ripresa; il neolaureato non potendo frequentare, ha proposto un originale studio di approfondimento tecnico sul rapporto tra ripresa con pellicola e ripresa digitale. Visto l’esito interessante di quel primo studio, ho incoraggiato un’ ulteriore indagine con verifica sperimentale e analisi puntuale degli ultimi sviluppi tecnologici, da elaborare per la tesi di laurea. Una ricerca che tornerà assai utile anche ad altri studenti, in quanto raccoglie lo stato dell’arte delle problematiche e delle soluzioni proposte dai migliori ingegneri americani e giapponesi in lotta per il primato tecnologico su foto e video camere digitali, sempre più vicine a raggiungere la qualità della pellicola, ma, come dimostra l’esperimento di Barban, ancora con qualche limite».