3 ottobre 2005
Ricerca sui siti internet dei quotidiani
I giornali on line e off line pubblicano le stesse notizie, ma i siti web sono più "leggeri"
Indagine pubblicata sulla rivista “Problemi dell’informazione”
Pordenone è sempre più in Europa. Il corso di laurea specialistica della durata di due anni, Linguaggi e tecnologie dei nuovi media promosso dall’ateneo friulano nel polo pordenonese ha terminato la prima parte di una grande ricerca internazionale che lo vede rappresentare l’Italia in una ricerca finanziata dalla Comunità europea cui hanno partecipato 18 paesi. Scopo di questa ricerca è quello di studiare come l’avvento di internet abbia cambiato i quotidiani cartacei. I primi risultati sono apparsi in questi giorni nella rivista scientifica “Problemi dell'Informazione”, diretta da Angelo Agostini, recentemente venuto in città in occasione dell’incontro di Pordenonelegge organizzato dal Consorzio universitario in collaborazione con il corso di laurea di Scienze e tecnologie multimediali e il Centro polifunzionale di Pordenone.
L’articolo scientifico in questione è stato redatto da Leopoldina Fortunati, docente di Processi economici e del lavoro nel mondo digitale assieme a Mauro Sarrica, dottorando della facoltà di psicologia dell’università di Padova, e ha come titolo “La dinamica tra quotidiani cartacei e online in Italia”. Dalla ricerca effettuata sui principali giornali italiani emerge che i quotidiani stampati e quelli on line sono molto simili tra loro. Il contenuto della prima pagina, sia off line che on line, appare costituito principalmente da notizie di politica (58,6% e 52,6%) e di economia (18,6% e 14,5%). Occorre tuttavia notare che la concentrazione del discorso su questi due argomenti appare maggiore nei quotidiani off line (77,2%) che on line (67,1).
«In termini statistici – si legge nella pubblicazione scientifica – la presenza dei due argomenti non risulta significativamente diversa tra quotidiani stampati e on line. C’è solo una tendenza da parte dei siti internet ad essere più leggeri e più diversificati quanto ai contenuti». «Lo spazio dedicato ai diversi elementi che compongono la prima pagina – spiega Fortunati – varia fortemente nel passaggio dalla carta alla rete. Le notizie mantengono un ruolo centrale solo nei quotidiani stampati; i quotidiani on line, per contro, presentano una prima pagina più articolata e varia. Le edizioni on line hanno quadruplicato e standardizzato le modalità ipertestuali già adottate dai quotidiani stampati. Oltre a ciò, si può notare come l’atteggiamento nei confronti dei diversi argomenti non sia significativamente differente nei due media. Emerge solo una tendenza dei siti web a essere più leggeri, a mantenersi alla periferia del discorso mediatico, per evitare di cannibalizzare la propria controparte cartacea. Inoltre l’autore del pezzo nel web tende ad essere cancellato, contribuendo alla perdita di credibilità e affidabilità dei giornali informatici».
Le somiglianze tra i due mezzi riguardano le notizie che sono pressoché le medesime, tranne per il fatto che nell’on line vi è una prevalenza di quelle extra-europee rispetto a quelle riguardanti l’Europa. Lo scenario che emerge dalla ricerca evidenzia il permanere di “scarsi livelli di interattività tra quotidiani e utenti, almeno per quanto riguarda la prima pagina. Nonostante la dichiarata disponibilità dei lettori di pagare pur di avere servizi on line migliori e più rapidi, il fatto che questa nuova qualità delle notizie non sia stata ancora sviluppata ed implementata è un altro indice della cautela dei gruppi editoriali, oggi, nell’investire per lo sviluppo dell’on line”.
L’articolo scientifico in questione è stato redatto da Leopoldina Fortunati, docente di Processi economici e del lavoro nel mondo digitale assieme a Mauro Sarrica, dottorando della facoltà di psicologia dell’università di Padova, e ha come titolo “La dinamica tra quotidiani cartacei e online in Italia”. Dalla ricerca effettuata sui principali giornali italiani emerge che i quotidiani stampati e quelli on line sono molto simili tra loro. Il contenuto della prima pagina, sia off line che on line, appare costituito principalmente da notizie di politica (58,6% e 52,6%) e di economia (18,6% e 14,5%). Occorre tuttavia notare che la concentrazione del discorso su questi due argomenti appare maggiore nei quotidiani off line (77,2%) che on line (67,1).
«In termini statistici – si legge nella pubblicazione scientifica – la presenza dei due argomenti non risulta significativamente diversa tra quotidiani stampati e on line. C’è solo una tendenza da parte dei siti internet ad essere più leggeri e più diversificati quanto ai contenuti». «Lo spazio dedicato ai diversi elementi che compongono la prima pagina – spiega Fortunati – varia fortemente nel passaggio dalla carta alla rete. Le notizie mantengono un ruolo centrale solo nei quotidiani stampati; i quotidiani on line, per contro, presentano una prima pagina più articolata e varia. Le edizioni on line hanno quadruplicato e standardizzato le modalità ipertestuali già adottate dai quotidiani stampati. Oltre a ciò, si può notare come l’atteggiamento nei confronti dei diversi argomenti non sia significativamente differente nei due media. Emerge solo una tendenza dei siti web a essere più leggeri, a mantenersi alla periferia del discorso mediatico, per evitare di cannibalizzare la propria controparte cartacea. Inoltre l’autore del pezzo nel web tende ad essere cancellato, contribuendo alla perdita di credibilità e affidabilità dei giornali informatici».
Le somiglianze tra i due mezzi riguardano le notizie che sono pressoché le medesime, tranne per il fatto che nell’on line vi è una prevalenza di quelle extra-europee rispetto a quelle riguardanti l’Europa. Lo scenario che emerge dalla ricerca evidenzia il permanere di “scarsi livelli di interattività tra quotidiani e utenti, almeno per quanto riguarda la prima pagina. Nonostante la dichiarata disponibilità dei lettori di pagare pur di avere servizi on line migliori e più rapidi, il fatto che questa nuova qualità delle notizie non sia stata ancora sviluppata ed implementata è un altro indice della cautela dei gruppi editoriali, oggi, nell’investire per lo sviluppo dell’on line”.