27 settembre 2005
Mercoledì 28 settembre alle 16, Palazzo Antonini
Le relazioni Italia-Albania ieri e oggi
La facoltà di Lingue attiverà
un corso di albanese
Sarà l’albanese la prossima novità linguistica dell’università di Udine. A partire dall’anno accademico 2006-2007 la facoltà di Lingue e letterature straniere dell’ateneo friulano attiverà un insegnamento di Lingua e letteratura albanese nell’ambito della sua offerta didattica. «E’ un’azione che viene incontro – annuncia il preside della facoltà, Vincenzo Orioles – alle aspettative della comunità albanese presente sul territorio regionale e, più in generale, nel nostro Paese». Un legame, quello tra l’ateneo udinese e la comunità schipetara, sottolineato anche dagli oltre cento studenti albanesi iscritti a Udine nell’anno accademico 2004-2005.
Le profonde radici storiche delle relazioni di amicizia tra il popolo italiano e quello albanese verranno messe a fuoco mercoledì 28 settembre alle 16 nella sala Atti di Palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine nel corso del convegno sulle “Relazioni Italia-Albania ieri e oggi” organizzato dalla facoltà di Lingue dell’università di Udine. Dopo gli indirizzi di saluto del prorettore, Maria Amalia D’Aronco, del delegato del rettore per il programma Socrates, Franca Battigelli e del direttore del Centro internazionale sul plurilinguismo, Carla Marcato, sono previsti gli interventi del console generale della Repubblica d’Albania a Milano, Hasan Muçostepa, dell’ex ambasciatore della Repubblica d’Albania in Italia, Pellumb Xhufi, del prorettore dell’università della Calabria, Francesco Altimari, dell’ex direttore dell’Istituto di cultura italiana a Tirana, Augusto Guida, docente all’università di Udine, e di Leonardo Savoia, presidente della Società di linguistica italiana, docente all’università di Firenze.
«In questo contesto – spiega Orioles – è significativa la figura di Giorgio Castriota detto Scanderbeg, del quale ricorre nel 2005 il sesto centenario della nascita. Oltre a essere l’eroe nazionale albanese che iniziò l’unificazione del Paese opponendo per venti anni una poderosa resistenza contro l’avanzata ottomana, Scanderbeg è un simbolo dell’antica migrazione albanese in Italia, punto di partenza dell’insediamento delle comunità arbëreshë, che ancora oggi ricordano le sue gesta nelle rapsodie e nei canti epici».
Le profonde radici storiche delle relazioni di amicizia tra il popolo italiano e quello albanese verranno messe a fuoco mercoledì 28 settembre alle 16 nella sala Atti di Palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine nel corso del convegno sulle “Relazioni Italia-Albania ieri e oggi” organizzato dalla facoltà di Lingue dell’università di Udine. Dopo gli indirizzi di saluto del prorettore, Maria Amalia D’Aronco, del delegato del rettore per il programma Socrates, Franca Battigelli e del direttore del Centro internazionale sul plurilinguismo, Carla Marcato, sono previsti gli interventi del console generale della Repubblica d’Albania a Milano, Hasan Muçostepa, dell’ex ambasciatore della Repubblica d’Albania in Italia, Pellumb Xhufi, del prorettore dell’università della Calabria, Francesco Altimari, dell’ex direttore dell’Istituto di cultura italiana a Tirana, Augusto Guida, docente all’università di Udine, e di Leonardo Savoia, presidente della Società di linguistica italiana, docente all’università di Firenze.
«In questo contesto – spiega Orioles – è significativa la figura di Giorgio Castriota detto Scanderbeg, del quale ricorre nel 2005 il sesto centenario della nascita. Oltre a essere l’eroe nazionale albanese che iniziò l’unificazione del Paese opponendo per venti anni una poderosa resistenza contro l’avanzata ottomana, Scanderbeg è un simbolo dell’antica migrazione albanese in Italia, punto di partenza dell’insediamento delle comunità arbëreshë, che ancora oggi ricordano le sue gesta nelle rapsodie e nei canti epici».