12 luglio 2005
Tavola rotonda venerdì 15 luglio alle 20.45 a Cercivento
Le piccole unità culturali della regione rischiano l'estinzione?
Con Marco Tarchi, Pier Carlo Craighero
e Guglielmo Cevolin
Un tema molto dibattuto e che necessita di nuove attenzioni quello proposto da “Historia Gruppo Studi Storici e Sociali Pordenone” e dal “Limes club Pordenone-Udine” nella tavola rotonda intitolata “Quale futuro per i piccoli popoli nell’epoca della globalizzazione? La Carnia e il Friuli nel terzo millennio: identità, autonomie politiche, globalizzazione” in calendario venerdì 15 luglio alle ore 20.45, presso la sala convegni dell’agriturismo Bosco di Museis a Cercivento. Dal tavolo del dibattito emergeranno le problematiche di quelle piccole entità culturali che rivendicano la loro identità, in virtù della naturale propensione all’autoconservazione per scongiurare il pericolo di essere cancellate dalla storia.
«Se si continua ad esportare i migliori cervelli – ha dichiarato Pier Carlo Craighero, uno dei relatori del convegno, nonché direttore del Centro polifunzionale di Pordenone dell’ateneo udinese – che esplicano le loro buone qualità in quel territorio, via via, la popolazione andrà deteriorandosi. La migrazione dei cervelli è una delle numerose problematiche a cui cercheremo venerdì di dare risposta, proponendo alle cariche istituzionali di investire anche nelle aree più disagiate. Solo, difatti, la presenza di strutture produttive garantirebbe la permanenza della popolazione. Verranno discusse quali iniziative adottare affinché i “piccoli popoli” possano sussistere in un mondo che evolve con soluzioni tecnologiche innovative, mantenendo, tuttavia, le loro caratteristiche peculiari».
Oltre a Craighero interverranno Marco Tarchi, dell’università di Firenze, direttore di “Diorama Lettario”, che parlerà del pericolo dell'omologazione, e Guglielmo Cevolin dell’università di Udine, componente del gruppo “Historia Pordenone”, che si soffermerà sul concetto giuridico di Euroregione, sull’autoderminazione delle autonomie locali (in riferimento alla giurisprudenza della Corte costituzionale e al recente referendum di San Michele al Tagliamento) e sul progetto di statuto della Regione Friuli Venezia Giulia approvato dal Consiglio regionale nel febbraio 2005. Modererà l’incontro Giovanni Canciani.
«Se si continua ad esportare i migliori cervelli – ha dichiarato Pier Carlo Craighero, uno dei relatori del convegno, nonché direttore del Centro polifunzionale di Pordenone dell’ateneo udinese – che esplicano le loro buone qualità in quel territorio, via via, la popolazione andrà deteriorandosi. La migrazione dei cervelli è una delle numerose problematiche a cui cercheremo venerdì di dare risposta, proponendo alle cariche istituzionali di investire anche nelle aree più disagiate. Solo, difatti, la presenza di strutture produttive garantirebbe la permanenza della popolazione. Verranno discusse quali iniziative adottare affinché i “piccoli popoli” possano sussistere in un mondo che evolve con soluzioni tecnologiche innovative, mantenendo, tuttavia, le loro caratteristiche peculiari».
Oltre a Craighero interverranno Marco Tarchi, dell’università di Firenze, direttore di “Diorama Lettario”, che parlerà del pericolo dell'omologazione, e Guglielmo Cevolin dell’università di Udine, componente del gruppo “Historia Pordenone”, che si soffermerà sul concetto giuridico di Euroregione, sull’autoderminazione delle autonomie locali (in riferimento alla giurisprudenza della Corte costituzionale e al recente referendum di San Michele al Tagliamento) e sul progetto di statuto della Regione Friuli Venezia Giulia approvato dal Consiglio regionale nel febbraio 2005. Modererà l’incontro Giovanni Canciani.