Tavola rotonda venerdì 8 luglio nell’aula magna Kolbe

Unione Europea, Franco Frattini all'Università di Udine

Parlerà dei servizi di interesse generale

        Uno dei nuovi principi fondamentali dell’ordinamento comunitario è il diritto ai servizi di interesse generale, ovvero a quei servizi pubblici nelle aree di mercato “non contendibili”, come, ad esempio, le poste, le telecomunicazioni, i servizi di trasporto pubblico, la gestione delle infrastrutture essenziali (come porti, ferrovie, ecc.). A parlarne all’università di Udine ci sarà anche l’onorevole Franco Frattini, vicepresidente della Commissione europea che chiuderà i lavori dell’incontro in programma venerdì 8 luglio alle 15.30 nell’aula magna dell’ateneo friulano, in piazzale Kolbe a Udine

        Dopo gli indirizzi di saluto del rettore Furio Honsell, sarà la volta degli interventi di Fausto Cereti, presidente del Consorzio Etl e già presidente di Alitalia, Giovanni Fantoni, presidente dell’Assindustria di Udine, Calro Malinconico, docente della facoltà di Giurisprudenza dell’università di Udine, Bruno Nascimbene, professore dell’università di Milano, Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia e il gas, Giuseppe Tesauro, dell’università di Napoli e già presidente dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato e Adalberto Valduga, presidente della Camera di commercio di Udine. La tavola rotonda sarà coordinata da Maurizio Maresca, docente della facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo friulano. 

        «A partire dal Trattato di Amsterdam – spiega Maresca -, l’ordinamento comunitario ha individuato come diritto di tutti i cittadini europei quello a fruire dei servizi di interesse generale qualitativamente evoluti ed economicamente accessibili. Si tratta di un diritto che l’Unione europea e gli stati membri sono tenuti ad attuare anche in deroga alle normali regole in materia di governo dell’economia». L’università di Udine è fortemente impegnata nel coordinamento di un progetto di ricerca di interesse nazionale (Prin) approvato dal ministero dell’Università nel 2004 con la prospettiva di elaborare una figura di servizio di interesse generale coerente con le recenti conclusioni della Commissione europea contenute nel Libro bianco del 2004.

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