19 marzo 2005
Il Comune cederà l'ex Locchi, dalla Provincia il Fermi
Gorizia, gettate le basi per il Campus dell'ateneo friulano
Definita l'intesa fra tutti
gli attori dell'accordo di programma
A Gorizia si gettano concretamente le basi per la nascita del nuovo campus dell'Università di Udine. Dopo che la Regione ha stanziato 300 mila euro all'anno per 15 anni che si traducono in un mutuo di circa 3 milioni e mezzo per le sedi dell'Ateneo friulano a Gorizia, le "fondamenta" della cittadella universitaria sono state cementate ieri, con l'intesa fra tutti gli attori sulla bozza dell'accordo di programma, che ora si appresta ad essere sottoscritto: oltre all'Ateneo friulano, il Consorzio per lo sviluppo del polo universitario goriziano presieduto da Niccolò Fornasir, la Provincia di Gorizia, il Comune di Gorizia, la Fondazione Carigo, la Camera di commercio. Poli del nuovo campus che verrà realizzato intorno a Palazzo Alvarez, saranno l'area ex Locchi, che sarà ceduta all'Università dal Comune, e l'intera struttura dell'istituto ex Fermi, che sarà messa a disposizione dalla Provincia.
Soddisfatto il rettore Furio Honsell, che, all'inaugurazione dell'anno accademico, aveva lanciato un fermo richiamo a tutti gli attori coinvolti, proprio perché si concretasse con urgenza l'accordo di programma più volte discusso, per risolvere le criticità logistiche che fino ad oggi hanno penalizzato lo sviluppo dell'Università di Udine a Gorizia. «Auspichiamo - dice Honsell - di poter allargare l'area ex Locchi, in modo da poter utilizzare il contributo regionale per realizzare un intervento molto importante per la zona di via Diaz. Questo impegno era doveroso nei confronti degli oltre duemila studenti dell'Università di Udine che fino ad oggi sono stati costretti ad un'esagerata mobilità per seguire le lezioni e degli oltre trenta docenti che hanno eletto Gorizia loro sede permanente della loro attività di ricerca e di didattica. Apprezzo molto lo sforzo fatto dal presidente Fornasir nella regia di questo accordo. Accanto all'area ex Locchi eventualmente ampliata l'acquisizione del Fermi è strategica. Abbiamo ricevuto assicurazioni dalla Provincia che a fronte del contributo deliberato dalla Camera di Commercio ci metterà progressivamente a disposizione l'intera area». Come ricordato dall'assessore provinciale Luciano Migliorini, dal prossimo anno l'Università potrà contare su 10 aule dell'ex Fermi, da quello successivo di altre 15 e quindi, quando la Provincia avrà trovato una sistemazione per le ultime dieci classi delle magistrali, l'intero complesso sarà ceduto all'Ateneo di Udine per il suo campus.
A sostenere il campus universitario dell'Ateneo friulano sarà anche la Fondazione Carigo, con un contributo di 150mila euro all'anno per tre anni, come confermato dal suo presidente Franco Obizzi. «La Fondazione Carigo è sempre stata vicina all'Università. Con questo impegno di 150mila euro all'anno per tre anni conferma la sua visione e assicura che dopo i tre anni il suo impegno non diminuirà». Il presidente del Consorzio Fornasir si è detto convinto che l'incontro di ieri presso la sede del Consorzio costituisca «una svolta importante per il consolidamento della cittadella dell'Università di Udine, azione doverosa e improcrastinabile nei confronti degli oltre duemila studenti che hanno scelto di seguire i corsi dell'Ateneo friulano. Risolvere questi problemi logistici era primario. Finalmente possiamo guardare agli sviluppi futuri dell'Ateneo di Udine a Gorizia».
Soddisfatto il rettore Furio Honsell, che, all'inaugurazione dell'anno accademico, aveva lanciato un fermo richiamo a tutti gli attori coinvolti, proprio perché si concretasse con urgenza l'accordo di programma più volte discusso, per risolvere le criticità logistiche che fino ad oggi hanno penalizzato lo sviluppo dell'Università di Udine a Gorizia. «Auspichiamo - dice Honsell - di poter allargare l'area ex Locchi, in modo da poter utilizzare il contributo regionale per realizzare un intervento molto importante per la zona di via Diaz. Questo impegno era doveroso nei confronti degli oltre duemila studenti dell'Università di Udine che fino ad oggi sono stati costretti ad un'esagerata mobilità per seguire le lezioni e degli oltre trenta docenti che hanno eletto Gorizia loro sede permanente della loro attività di ricerca e di didattica. Apprezzo molto lo sforzo fatto dal presidente Fornasir nella regia di questo accordo. Accanto all'area ex Locchi eventualmente ampliata l'acquisizione del Fermi è strategica. Abbiamo ricevuto assicurazioni dalla Provincia che a fronte del contributo deliberato dalla Camera di Commercio ci metterà progressivamente a disposizione l'intera area». Come ricordato dall'assessore provinciale Luciano Migliorini, dal prossimo anno l'Università potrà contare su 10 aule dell'ex Fermi, da quello successivo di altre 15 e quindi, quando la Provincia avrà trovato una sistemazione per le ultime dieci classi delle magistrali, l'intero complesso sarà ceduto all'Ateneo di Udine per il suo campus.
A sostenere il campus universitario dell'Ateneo friulano sarà anche la Fondazione Carigo, con un contributo di 150mila euro all'anno per tre anni, come confermato dal suo presidente Franco Obizzi. «La Fondazione Carigo è sempre stata vicina all'Università. Con questo impegno di 150mila euro all'anno per tre anni conferma la sua visione e assicura che dopo i tre anni il suo impegno non diminuirà». Il presidente del Consorzio Fornasir si è detto convinto che l'incontro di ieri presso la sede del Consorzio costituisca «una svolta importante per il consolidamento della cittadella dell'Università di Udine, azione doverosa e improcrastinabile nei confronti degli oltre duemila studenti che hanno scelto di seguire i corsi dell'Ateneo friulano. Risolvere questi problemi logistici era primario. Finalmente possiamo guardare agli sviluppi futuri dell'Ateneo di Udine a Gorizia».