8 febbraio 2005
Presentazione del progetto giovedì 10 febbraio
Sodalizio tra Nives Meroi e ateneo al via con la spedizione "Himalaya 2005"
Meroi, Benet e Vuerich “testati”
dai fisiologi dell’Università
L’università di Udine sarà al fianco della spedizione alpinistica “Himalaya 2005”, con la quale sarà avviato il sodalizio tra l’ateneo e l’atleta Nives Meroi. I contenuti e le finalità del progetto saranno presentati nel corso dell’incontro che si svolgerà giovedì 10 febbraio alle 11.30 nella sala del Consiglio di palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine. Saranno presenti il rettore dell’ateneo friulano, Furio Honsell, gli alpinisti Nives Meroi, Romano Benet e Luca Vuerich, oltre a Pietro Enrico di Prampero, Guglielmo Antonutto, Carlo Capelli e Angela Risso dello staff del progetto medico-scientifico.
Nives Meroi, Romano Benet e Luca Vuerich partiranno per il Nepal il prossimo 3 aprile alla conquista di altri due Ottomila. Un’équipe coordinata da Pietro Enrico di Prampero, ordinario di Fisiologia alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’università di Udine e direttore del centro di eccellenza Mati (Microgravità, aging, training and immobilità) dell’ateneo, finalizzato allo studio della plasticità muscolare in condizioni di stress nell’uomo, dalla microgravità all’invecchiamento, dall’allenamento all’immobilità, monitorerà gli atleti prima e dopo la spedizione.
Obiettivo, lo studio della neocitolisi al fine di individuare i meccanismi che ne stanno alla base, operazione fondamentale per la messa a punto, in futuro, di rimedi per le nefropatie croniche. Non solo. I ricercatori dell’università di Udine, la cui competenza nel campo della fisiologia dell’esercizio e degli ambienti estremi è riconosciuta a livello internazionale, svolgeranno anche test per misurare numerosi parametri di valutazione atletica.
Nives Meroi, Romano Benet e Luca Vuerich partiranno per il Nepal il prossimo 3 aprile alla conquista di altri due Ottomila. Un’équipe coordinata da Pietro Enrico di Prampero, ordinario di Fisiologia alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’università di Udine e direttore del centro di eccellenza Mati (Microgravità, aging, training and immobilità) dell’ateneo, finalizzato allo studio della plasticità muscolare in condizioni di stress nell’uomo, dalla microgravità all’invecchiamento, dall’allenamento all’immobilità, monitorerà gli atleti prima e dopo la spedizione.
Obiettivo, lo studio della neocitolisi al fine di individuare i meccanismi che ne stanno alla base, operazione fondamentale per la messa a punto, in futuro, di rimedi per le nefropatie croniche. Non solo. I ricercatori dell’università di Udine, la cui competenza nel campo della fisiologia dell’esercizio e degli ambienti estremi è riconosciuta a livello internazionale, svolgeranno anche test per misurare numerosi parametri di valutazione atletica.