26 novembre 2004
Appuntamento mercoledì 1 dicembre a palazzo Florio
Il castello di Colloredo di Monte Albano e i suoi tre "cantastorie"
Ermes di Colloredo, Ippolito Nievo e Stanislao Nievo,
fenomeno unico della narrativa italiana
Tre scrittori, tutti discendenti dalla stirpe dei signori di Colloredo Mels, che hanno vissuto e operato nell’antico maniero di Colloredo di Monte Albano (Ud). Tre “cantastorie” che proprio da quel castello hanno tratto ispirazione per la loro opera, costituendo, così, un singolarissimo fenomeno della narrativa italiana, contribuendo, inoltre, a dare al vecchio castello un’atmosfera magica. Sarà dedicata a Ermes di Colloredo, Ippolito Nievo e Stanislao Nievo la giornata di studio intitolata, dall’opera a cura di Mariarosa Santiloni, “I tre cantastorie del castello” organizzata dal corso di dottorato di ricerca in Ladinistica, plurilinguismo e letterature comparate dell’università di Udine, mercoledì 1 dicembre dalle 15.30 nella sala Florio di palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine.
Alle 15.30 apriranno i lavori il prorettore dell’ateneo di Udine, Maria Amalia D’Aronco, e il professor Pietro Enrico di Prampero. A seguire, Mariarosa Santiloni introdurrà il tema “Nelle antiche stanze del Castello, tra carte, cantastorie e focolari”. Piera Rizzolatti, docente di Filologia e linguistica romanza della facoltà di Lingue e letterature straniere dell’università friulana, tratterà “Ermes di Colloredo nella letteratura in friulano”, mentre “La scrittura di Ermes di Colloreo” sarà introdotta da Maria Cristina Cescutti. Stanislao Nievo parlerà dell’“Aurora di Ippolito a Colloredo”. Ancora, Piera Rizzolatti parlerà di “Ippolito Nievo e il Friuli: tra lingua e paesaggio”. Alle 17 sono previste alcune letture. Dopo la pausa, i lavori riprenderanno alle 17.40 con l’intervento del preside della facoltà di Scienze della formazione dell’università di Udine, Franco Fabbro, su “Neuroscienze e apprendimento delle lingue”. Gli “Strani scenari del bilinguismo” saranno delineati da Jacques Mehler. Alle 18.20 il via alla discussione e alle 19 la chiusura dei lavori.
Ermes di Colloredo nacque nel castello di Colloredo di Monte Albano nel XVII secolo. Da esso trasse l’ispirazione trasponendola in verso burleschi e asprigni. Con la sua poesia dette dignità letteraria alla lingua friulana. Ippolito Nievo rese immortale il maniero friulano attraverso le pagine de Le confessioni di un italiano. A Stanislao Nievo, infine, è toccato raccontare il terribile 6 maggio del 1976, la tragica data del devastante terremoto che colpì il Friuli, quando “il padrone della notte” passò sotto al castello facendolo in buona parte crollare.