17 settembre 2004
Dal 20 al 23 settembre, nell’aula Magna di p.le Kolbe
Udine capitale europea dell'ape per quattro giorni
All’ateneo friulano gli stati generali dell’apidologia
Dal miele alla pappa reale, dalla cera al propoli. Per quattro giorni Udine diventerà la capitale europea dell’ape e degli alveari. Saranno oltre 300, infatti, fra studiosi, ricercatori, tecnici, apicoltori e rappresentanti dell’industria del settore provenienti da tutto il vecchio continente a convergere nel capoluogo friulano per partecipare alla prima conferenza europea di apidologia “EurBee”, in programma da lunedì 20 (inizio ore 9) a giovedì 23 settembre, nell’aula Magna di p.le Kolbe. L’evento, organizzato dal dipartimento di Biologia applicata alla difesa delle piante dell’Università di Udine, farà incontrare, per la prima volta, i più importanti esperti europei attivi nella ricerca di base e in quella applicata, coinvolgendo anche quelli che hanno dato vita ad iniziative imprenditoriali nel settore. La conferenza sarà l’occasione per istituire la Società scientifica europea di apidologia EurBee.
I lavori saranno aperti dal prof. Franco Frilli, ordinario di Entomologia generale e applicata alla facoltà di Agraria dell’Università di Udine. “Il convegno – spiega Frilli – vuole essere un incontro dei ricercatori delle nazioni della vecchia Unione europea con quelli dei paesi entrati a farne parte dal primo maggio scorso. Il Friuli, terra di confine, è apparso il luogo più indicato ad ospitare tale evento”. Il programma prevede sette sessioni plenarie, una dozzina di simposi e una tavola rotonda sulle prospettive per istituire un centro europeo di ricerca sulle api. Sono stati preannunciati oltre 200 contributi scientifici. Saranno presentate e discusse le ultime ricerche sulla genetica e biologia delle api, del loro ruolo di impollinatrici e del conseguente rischio derivante dall’utilizzo dei pesticidi nelle campagne. Ma si discuterà anche delle patologie che affliggono questi piccoli insetti. Infine, si parlerà, ovviamente, anche della valenza economica e sociale delle sostanze derivate direttamente o indirettamente dagli alveari, come il miele, la cera, il propoli, la pappa reale ma anche il veleno.