“Fonti, metodi, ricerche. Le discipline della ricerca storica a confronto” è il titolo del volume, curato da Enrico Biasin, Raffaella Canci e Stefano Perulli, edito dalla Forum editrice universitaria udinese che l’Università di Udine e l’Associazione Culturale Maiè presenteranno, mercoledì 27 ottobre, alle 17, nella Sala Florio, a Palazzo Florio, in via Palladio 8, a Udine. Interverranno Arnaldo Marcone, direttore del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’ateneo friulano e Sara Marinelli ricercatrice all’Università di Napoli “L’Orientale”. Nell’occasione verrà anche proiettato il video “Tropico Napoli” di Sara Marinelli.
Il libro raccoglie gli atti del convegno “Fonti, metodi, ricerche. Le discipline della ricerca storica a confronto” svoltosi nell’aprile scorso all’Università di Udine. Gli interventi sono stati raggruppati in quattro sezioni. Metodi annovera le proposte che, da un lato, cercano di riconsiderare teorie e metodi che negli ultimi sessant’anni hanno investito la storia dell’arte contemporanea e della storia della fotografia. Dall’altro, quelle che invitano a riflettere sull’apporto che le nuove tecnologie elettroniche offrono allo studio della storia della produzione artistica e alla comprensione delle immagini. La sezione Fonti contiene due interventi in cui l’utilizzo di fonti non scritte quali le immagini fotografiche e i loghi commerciali, hanno consentito di ricostruire ideologie politiche e strategie economiche alla base di fenomeni socio-culturali quali la costruzione dell’immagine di una città in epoca fascista e la promozione del cinema come nuova arte del ventesimo secolo.
Le ultime due sezioni, Identità e Culture, sono un invito a ragionare a vari livelli sulla storia, sulla cultura e sulle immagini che hanno interessato il Novecento e i suoi caratteri di modernità. Da una parte, vi è una riflessione sul modo in cui l’identità di un contesto geografico-culturale qual’è una regione, una città e una nazione, colta in una precisa fase temporale, può essere prodotta da un mezzo di comunicazione di massa ad uso e consumo di un codice propagandistico e considerata dal punto di vista cronologico sul piano della memoria e della storia orale. Dall’altra, troviamo un’indagine sul cinema che considera il pubblico del grande schermo ed il suo consumo di film, soffermandosi sulla specificità di testi che accompagnano la visione di una pellicola (i cartelloni pubblicitari cinematografici), considerandola quale base di partenza per capire quali risvolti culturali vi possano essere dietro il semplice atto di recarsi al cinema