23 marzo 2004
Lo studioso di telefonia di Erfurt sbarca a Udine
Ricerca sull'uso dei cellulari in piazza Matteotti a Udine
Höeflich: «Cambia il flusso della comunicazione intorno alla fontana»
Joachim Höeflich, lo studioso degli effetti dell’integrazione dei nuovi media nella società è in questi giorni all’Università di Udine per presentare gli esiti della sua prima ricerca, portata avanti assieme agli studenti dell’ateneo friulano e a quelli della facoltà di Scienze della comunicazione di Erfurt, sull’uso del cellulare in piazza Matteotti e, nel contempo, per proseguire la seconda parte dello studio nello stesso sito.
Joachim Höeflich tra i più importanti studiosi in Europa da diversi anni è in contatto con Leopoldina Fortunati, docente del corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali, facente parte di un’associazione internazionale che tiene monitorate le influenze del telefono mobile su diversi target sociali.
La prima parte della ricerca del professor Höeflich è stata portata avanti su 126 passanti muniti di cellulare in piazza Matteotti. Del campione, i maschi con in mano il telefono senza fili sono risultati il 60 per cento. “In questa piazza – ha chiarito lo studioso dei nuovi media – si nota che l’uso del cellulare avviene in modo spontaneo, naturale, quindi la tecnologia nei cittadini si è perfettamente integrata”. Tutti i passanti osservati dagli studenti coordinati da Höeflich sono stati riportati su una mappa, in cui si vedono chiaramente i flussi della comunicazione. “Nei pressi della fontana – ha osservato il docente – viene cambiato il flusso, la direzione delle persone che telefonano cambia improvvisamente. Non viene più attraversata la piazza, come fanno gli udinesi senza la cornetta, ma si gironzola attorno allo specchio d’acqua. In questo modo chi è al cellulare si estranea dalla vita sociale della piazza per poi subito dopo reintegrarsi in maniera spontanea”.
Höeflich, lo ricordiamo, è anche il docente di riferimento di un programma di interscambio di studio tra studenti dell’ateneo friulano e i colleghi tedeschi dell’Università di Scienze della Comunicazione a Erfurt. “L’Italia – ha indicato il professore tedesco – è uno dei Paesi in cui il cellulare si è maggiormente integrato, è difficile trovare una città in cui non viene utilizzato, ma quel che si nota maggiormente è che questa è una tendenza in crescita. In Germania – ha proseguito – la società è in continua evoluzione e così ormai più gente è in possesso di cellulari rispetto al telefono fisso”.
Ma è un bene o un male l’evolversi di questa tecnologia che ha rivoluzionato le nostre abitudini? “Ogni nuova tecnologia – ha avvertito il docente della facoltà di Filosofia di Erfurt – porta con sé lati positivi e negativi, è vero sì che la gente comunica maggiormente, ma c’è anche più controllo”. Ci scherza su il docente, ma in fondo anche quello della privacy è un effetto da analizzare. “Se è vero che la moglie può controllare di più il marito con il cellulare – ironizza Höeflich – è vero anche che il partner può benissimo ingannare la sua consorte. Voglio dire cioè che i cellulari sono un’arma a doppio taglio”.
Höeflich non ha mancato di ricordare i cambiamenti introdotti dagli sms, grazie ai quali “la cultura dello scrivere viene rivalutata”. “Le donne – emerge questo dalle ricerche dello studioso invitato a Udine – scrivono più sms degli uomini e, in particolare messaggini più lunghi”. Anche questo viene presto spiegato. “Le donne sono le organizzatrici della vita familiare e hanno sempre usato più degli uomini il telefono fisso; staremo a vedere se manterranno nel tempo questo ruolo anche quando sono fuori casa, servendosi in questo caso del telefono mobile”.
Di sicuro, come ha sostenuto il docente, le vendite dei cellulari sono in aumento, ma quel che più fa clamore è lo spostamento del target nell’uso del telefono. “Sempre più bambini – ha dichiarato Höeflich – fanno uso del cellulare”. Una particolarità questa, che determinerà in futuro uno stravolgimento della nuova società che avrà altri e diversi parametri di comunicazione.