A Pordenone i massimi esperti di interattività

La Tv digitale al centro di un convegno all'università di Udine

140 mila utenti hanno già usufruito del contributo statale per acquistare il decoder

            Ormai dell’interattività non se ne può fare proprio a meno, a partire dagli sms del telefonino, fino alle chat sul web. Ma quest’anno, il 2004, è segnato da una grande rivoluzione, proprio all’insegna dell’interattività, con l’avvio in Italia del servizio di televisione digitale terrestre. Un fenomeno, questo, di estrema attualità, che il corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali dell’ateneo udinese, che ha sede nel campus del Consorzio universitario pordenonese, non poteva non affrontare, chiamando in causa i massimi esperti italiani in materia, per fare il punto sui vantaggi e svantaggi del nuovo sistema e per capire che cosa ci guadagneranno e perderanno i telespettatori.

            Di tv digitale terrestre si parlerà il prossimo mese al Centro polifunzionale di Pordenone. Un incontro fortemente voluto dalla ricercatrice dell’Università di Udine e docente del corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali, Leopoldina Fortunati, che intende fare il punto sugli sviluppi di una tecnologia in costante evoluzione proprio con gli ingegneri della Fondazione Bordoni, l’istituto individuato dal Ministero delle comunicazioni per elaborare ricerche sugli effetti della sperimentazione della televisione digitale. Proprio quello che stiamo vivendo, infatti, è un periodo di transizione caratterizzato dalla coesistenza di trasmissioni in tecnica analogica e in tecnica digitale. Entro il 31 dicembre 2006 dovrà completarsi la transizione al digitale, con l'abbandono delle trasmissioni analogiche.

            “Con l'introduzione della televisione digitale terrestre – ha indicato Bartolomeo Sapio, ingegnere della Fondazione Bordoni e relatore d’eccellenza al convegno dell’Università di Udine – il tradizionale apparecchio televisivo diventerà di fatto un nuovo e pratico elettrodomestico interattivo, nel quale confluiranno le funzioni tradizionali della tv, l'informatica e le applicazioni più innovative delle tecnologie telematiche. Telemedicina, insegnamento a distanza, T-government, sono solo alcuni esempi delle offerte che la televisione digitale metterà a disposizione dei cittadini. Una piccola grande rivoluzione che permetterà agli italiani di accedere a nuovi servizi direttamente dalle proprie case, anziché costringerli a lunghe code negli uffici pubblici o privati”.

            “La tv con questa rivoluzione – ha spiegato Pier Carlo Craighero, direttore del campus pordenonese – sarà più al servizio dello spettatore che potrà usufruire di un maggior ventaglio di programmi, di una maggiore offerta non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Lo spettatore, quindi, non sarà più “passivo” come lo è stato finora davanti al piccolo schermo, ma sarà protagonista della scelta in base ai suoi interessi specifici”.

            Ma a che punto è arrivata la sperimentazione? “Per facilitare la diffusione della tv digitale terrestre – ha spiegato Sapio che interverrà a Pordenone assieme alla collega Isabella Palombini – lo Stato ha erogato a partire dal primo gennaio 2004, un contributo di 150 euro agli abbonati tv in regola con il pagamento del canone. Il numero dei decoder che possono usufruire del contributo statale è di circa 700 mila. Ad oggi circa 140 mila utenti hanno già usufruito del contributo”.

            Un tale incontro sulla tv digitale non poteva che avvenire nella Destra Tagliamento dove il corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie multimediali sarà affiancato già a partire dal prossimo anno accademico dalla laurea specialistica in “Linguaggi e tecnologie dei nuovi media”. “Proprio a Pordenone – ha rimarcato Craighero – esistono delle realtà come Cinemazero che diffondono nel territorio la cultura del cinema e dello spettacolo in generale e la stessa Università offre interessanti spunti di dibattito. Il convegno, inoltre, intende suscitare l’interesse delle aziende, del mondo della produzione in genere con cui l’ateneo ha instaurato e lo vuole fare ancora con più forza proficue sinergie”. “L’incontro – ha chiarito Leopoldina Fortunati – è aperto non solo agli studiosi dell’Università e agli studenti particolarmente interessati a monitorare una situazione di cambiamento, ma è aperto a tutti, perché in fondo siamo tutti interessati a questa novità. Non dimentichiamo che internet, la radio e la tv stanno per convergere rapidamente verso un’unica multimedialità”.

Condividi

Stampa