2 maggio 2004
In autunno attesa la presenza della scrittrice alla Biennale dell'Ateneo
Le "voci" dell'archivio Pivano restaurate dall'università di Udine
Grazie a una collaborazione fra il Dams e la Fondazione Benetton
Da Hemingway a Ginsberg: quasi 100 ore recuperate da Mirage
Hemingway e Ginsberg, Ungaretti e Kerouac: le grandi "Voci" dei protagonisti della storia della letteratura e della cultura della seconda metà del secolo scorso, raccolte nel "diario" privato e professionale di Fernanda Pivano, oggi tornano a parlare grazie al lavoro di recupero conservativo e di restauro del Laboratorio Mirage (Musical informatics research & applications Gorizia equipe) del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell'Università di Udine a Gorizia. Merito di una collaborazione scientifica fra il Dams dell'Ateneo friulano e la Fondazione Benetton Iniziative Culturali, che ha affidato al centro di eccellenza per la ricerca, la produzione e la sperimentazione didattica per le discipline della musica del Dams, il recupero conservativo e il restauro dello sterminato Archivio audio Pivano. I primi risultati di questo straordinario lavoro si potranno ascoltare alla mostra-evento "Voci-Voices", che la Fondazione, diretta da Gianni Di Capua, ha dedicato alla scrittrice e traduttrice e che sarà inaugurata a Palazzo Bomben a Treviso il prossimo 29 maggio.
In questi mesi (l'attività di recupero, iniziata a novembre 2003, si concluderà a settembre 2004), Mirage ha già recuperato l'80 per cento della prima selezione dei documenti sonori raccolti da Pivano dal '57 alla metà degli anni '80: circa 100 ore di registrazione, fra conversazioni, conferenze e momenti di lavoro con scrittori, musicisti e poeti. A lavoro ultimato, saranno riversate su supporto digitale in copie d'archivio circa 130 ore, per un totale di quasi 200 cd-dati a 24 bit e 48 kilohertz, che, oltre al documento sonoro, conterranno anche tutte le informazioni sui formati e sui materiali dei supporti originali (decisamente eterogenei: dalle bobine per il primissimo registratore Geloso alle audiocassette), ma anche sugli interventi di recupero conservativo realizzati. Come sottolinea il direttore di Mirage, Angelo Orcalli, «il lavoro condotto dal centro ha seguito l’idea generale di restauro come metodologia del riconoscimento della duplice natura del documento sonoro: di prodotto industriale e di testimonianza dell’attività dell’uomo, in vista della sua trasmissione al futuro». Per questo, per la costruzione delle copie di archivio, attraverso un certosino lavoro di ricostruzione della tecnologia dell'epoca, «ci siamo limitati a riconoscere il formato dell'originale e a trasferire la memoria su un supporto stabile, compensando solo le alterazioni intenzionali senza introdurre aspetti fonici modernizzati». Per rendere fruibili i documenti proposti in mostra è stata necessaria un'ulteriore fase di restauro «con la rimozione dei disturbi impulsivi e dei rumori introdotti dall'induzione magnetica».
Fra i nastri già recuperati dallo staff del centro di eccellenza dell'Ateneo friulano (composto da Sergio Canazza, Luca Cossettini, Giovanni De Mezzo e Fabio Framba), "perle" preziose, come la conversazione fra Pivano e Hemingway, in una telefonata trans-oceanica del '57 registrata all'insaputa dello scrittore - che, per il restauro ha richiesto quasi 25 ore di lavoro per dieci minuti di colloquio, vista la cattiva qualità della riproduzione -, la registrazione di Ungaretti che a Napoli, nel '66, recita Ginsberg o le sessioni di lavoro (un documento sonoro eccezionale di quasi 20 ore) fra Pivano e il poeta americano portabandiera della beat generation per la traduzione di "Tv baby poems". Secondo il rettore dell'Ateneo friulano Furio Honsell, i risultati raggiunti confermano il prestigio che da tempo Mirage, istituito nel '98, riscuote nella comunità scientifica internazionale, come dimostrano le collaborazioni con la Rai, con il Fonoarchivio di Vienna e con la Biennale di Venezia. «Il Laboratorio Mirage è oramai riconosciuto a livello europeo come centro di eccellenza per l’elaborazione e l’utilizzo di tecnologie digitali per il restauro del suono con la competenza e la consapevolezza del più assoluto rigore filologico. Il restituire la voce a personalità fondamentali della cultura del secolo scorso quali Ungaretti, Ginsberg e Hemingway costituisce un evento culturale di primaria importanza di quest’anno a livello europeo».
La collaborazione fra Mirage e la Fondazione Benetton troverà il suo culmine nella Biennale del restauro audio organizzata dal Dams dell'Ateneo friulano, che si inaugurerà a Gorizia il prossimo 30 settembre e proseguirà a Treviso il 1. e 2 ottobre, nelle sale di Palazzo Bomben messe a disposizione dalla Fondazione. «Il convegno biennale del Dams - ricorda il Rettore - è un punto di riferimento europeo per le tecniche di restauro del suono su supporti ad alta tecnologia: il riconoscimento ricevuto dalla Fondazione Benetton è una dimostrazione di quanto il nome e la competenza dei servizi offerti dal Dams dell’Ateneo di Udine siano conosciuti e apprezzati». Al centro dei lavori della Biennale, il restauro delle colonne sonore, gli archivi sonori (con la presentazione di un'eccezionale prototipo di audioteca elaborato dal Dams) e la multimedialità. Ricco il parterre di ospiti: dai responsabili delle più importanti case editrici (Ricordi e Suvini Zerboni) e cineteche ai produttori di colonne sonore, con la partecipazione anche del responsabile del settore audio dell'Istituto nazionale audiovisivi di Parigi. Ma la vera guest-star - attesa, attesissima - sarà la stessa Fernanda Pivano. Che, come anticipa Orcalli, «probabilmente sarà ospite durante la seconda giornata del convegno, che sarà dedicata al tema della voce, assieme allo scrittore e regista Giorgio Pressburger. Abbiamo preso spunto dal lavoro di recupero conservativo e di restauro dell'archivio Pivano per proseguire i nostri studi sull'identificazione della voce e sulla modellizzazione informatica del suono vocale e speriamo di poter presentare i risultati ottenuti proprio durante il convegno di ottobre».