Il debutto lunedì 3 maggio al Palazzo del Monte di Pietà

A Gradisca arrivano i mostri

Con la rassegna del Dams dedicata agli "orchi" di celluloide
Da Hannibal Lecter al Godzilla del '66 restaurato in Ateneo

            A Gradisca arrivano i mostri. Godzilla e il cannibale Hannibal Lecter, il sanguinario John Doe-Kaiser Sose di "Seven" e il Tarantolone ipertrofico post bomba atomica di Arnold. Tutti assieme appassionatamente, chiamati a raccolta dal corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell'Ateneo di Udine a Gorizia. Che, per la seconda rassegna dedicata al cinema di genere, in programma  da lunedì 3 maggio a lunedì 31 maggio al Palazzo del Monte di Pietà di Gradisca d'Isonzo (a ingresso libero), ha organizzato una galleria di tutti gli eredi di Frankenstein dagli anni '30 ai giorni nostri. Un viaggio in cinque tappe (con un evento speciale) per rispondere alla domanda: "Chi sono i mostri?" "Creature mitiche, risultanti da una contaminazione innaturale di elementi diversi, tali da suscitare orrore o stupore", recita il dizionario. Eppure, oggi, "mostro" è l'assassino delle coppiette di Firenze, "mostri" sono gli adolescenti assassini della Columbine High school, "mostro" è il pedofilo omicida di Marcinelle. Da Godzilla e King Kong ne è passata di acqua sotto i ponti.
Come spiegano i curatori della rassegna (organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Gradisca in collaborazione con il Dams dell'Università di Udine) Marco Cumin, Mauro Glavina, Silvia Moras, Stefano Paoluzzi e Carlo Castellan, «il mostro, soprattutto ai giorni nostri, è indicato come qualcuno (e non più “qualcosa”) che mette in pericolo l’ordine sociale e dunque al di fuori d’ogni schema morale precostituito. Questa evoluzione semantica indica non solo che la cultura popolare ormai ricopre un ruolo marginale nelle società moderne, ma anche che l’uomo ha cercato nel diverso, nel mostruoso un capro espiatorio per le mancanze e le contraddizioni delle proprie strutture sociali. Attraverso questa rassegna si è voluto  offrire proprio una sequenza di titoli che rappresentano il fattore scatenante, nel campo cinematografico, di questa riflessione».
            Una riflessione che comincia quasi naturalmente lunedì 3 maggio alle 20.30 (a ingresso libero), nella sala Monte di Pietà di Gradisca d’Isonzo. con quel "Freaks" (Usa 1932) di Tod Browning come esplicito manifesto contro l’intolleranza e la discriminazione accostato a "Cabal" (Usa 1990) di Clive Barker. Due film che assumono le suggestioni delle cupe fiabe nordeuropee, descrivendo l’uomo “normale” come elemento destabilizzante di microcosmi o di intere società di esseri all’apparenza diversi da lui,  proprio in virtù del suo ritenersi nel giusto o persino superiore.
            Il viaggio nella "mostruosità" di celluloide proseguirà lunedì 10 maggio alle 20.30 e avrà il passo pesante di "Godzilla"(Japan 1954) di Ishiro Honda (in versione originale con sottotitoli in italiano) e "Tarantula" (Usa 1955) di Jack Arnold. Mostri enormi e sicuramente più ingenui, nati dalla paura di un progresso scientifico e tecnologico sconsiderato e fuori controllo. Al lucertolone giapponese superdotato, figlio legittimo dell'atmosfera cupa creata dall'esplosione delle bombe atomiche di Nagasaki e Hiroshima, martedì 11 maggio alle 22 sarà dedicato anche un evento speciale, nella Rassegna Fuori Visione al Cinema Vittoria in  Sala 2-(ingresso 2 euro) con "Il ritorno di Godzilla" (Japan 1966) di Jun Fukuda, che sarà proiettato nella versione in pellicola presentata e revisionata dagli studenti del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell'Ateneo friulano a Gorizia. La paura di una modernizzazione troppo repentina, leit motiv gettonatissimo nella cinematografia nipponica, lunedì 17 maggio alle 20.30 a Gradisca d'Isonzo, tornerà sugli schermi del Dams incarnata in "Akira" (Japan 1988) di Katsuhiro Otomo e-"Tetsuo" (Japan 1988) di Shinija Tsukamoto (in versione originale con sottotitoli in italiano). Due pellicole in cui non solo vengono riproposti i dilemmi, propri del cyberpunk, di una graduale fusione dell'uomo con le macchine, ma in cui si assiste allo sdoppiamento della persona a causa della società.
            Ma chi sono gli orchi del terzo millennio? La risposta arriverà lunedì 24 maggio alle 20.30. Con due "mostri del 2000", totalmente all’opposto delle Chimere o dei Cerberi della tradizione classica. Il cannibale di "Manhunter-Frammenti di un omicidio" (Usa 1986) di Michael Mann (primo capitolo di una trilogia, divenuta famosa per "Il silenzio degli innocenti" e "Hannibal") e gli adolescenti dalla "mostruosa" normalità di "Elephant" (Usa 2003) di Gus Van Sant (in versione originale con sottotitoli in italiano), basato sugli eventi della Columbine High School. A chiudere la rassegna, lunedì 31 maggio alle 20.30, "L’esperimento del dottor K" (Usa 1958) di Kurt Neumann, che sarà introdotto da Roy Menarini, critico cinematografico e docente di storia e critica del cinema al Dams di Gorizia.

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