L'audioteca, consultabile con un clic, è un unicum in Italia

L'ateneo di Udine mette in rete il patrimonio discografico regionale

Il Dams ha censito 30 fondi, per un totale di 53mila documenti sonori
Il risultato sarà illustrato il 30 settembre al convegno internazionale

            L'Ateneo di Udine mette in rete il patrimonio discografico regionale, che, in un prossimo futuro, sarà consultabile e aggiornabile via web. Un risultato all'avanguardia, che costituisce un unicum in Italia. Merito del lavoro condotto dal Laboratorio Mirage dell'Ateneo friulano a Gorizia con la collaborazione della Biblioteca civica Joppi di Udine e finanziato dalla Regione con 45mila euro, che ha richiesto due anni di lavoro. Il team di sei esperti di Mirage ha censito 30 fondi regionali pubblici e privati, distribuiti soprattutto in ambito triestino e udinese, che comprendono la bellezza di quasi 53mila documenti sonori, fra i 34254 dischi (78, 45 e 33 giri), i 7409 nastri (audiocassette e bobine), i 10603 supporti ottici (Cd, Cd-Rom e Dvd); cui si aggiungono 381 Vhs, 19 pellicole 8 mm, super 8 mm e 14 laser disc. Questo censimento offre una preziosa base conoscitiva per poter avviare progetti di catalogazione relativi ad un materiale spesso trascurato, quali sono i documenti sonori. In parallelo, è stato progettato il software “audioteca” che, tenendo presente gli standard internazionali, permette una catalogazione particolareggiata delle informazioni specifiche dei documenti audio. Il progetto sarà presentato ufficialmente il 30 settembre a Gorizia, nella sede dell’Università di Udine, nella seconda sessione della IV edizione della Biennale sul restauro audio, organizzata quest'anno dall'Ateneo di Udine in collaborazione con la Fondazione Benetton Iniziative Culturali, che ospiterà a Palazzo Bomben a Treviso la seconda e la terza giornata del convegno, il 1. e 2 ottobre.
            Come spiega Angelo Orcalli, direttore del Laboratorio Mirage del Dams dell'Università di Udine a Gorizia, «il progetto, realizzato da Mirage in collaborazione con la Biblioteca Joppi di Udine e con il dipartimento di Informatica dell'Ateneo di Udine, ci ha permesso di realizzare un'audioteca costituita da una base di dati che sarà consultabile via web e "popolabile" in rete. L'aspetto innovativo è che i dati potranno essere immessi in rete, anche da remoto, compilando maschere via web da qualsiasi computer, grazie a una password e senza la necessità di un software apposito. Attualmente, infatti, i fondi audio si trovano disseminati sul territorio e spesso per i ricercatori e gli studiosi è difficile accedervi. Nella progettazione del software, si è tenuto conto di tutte le esperienze internazionali nel campo della catalogazione audio. Le nostre schede di catalogazione contengono tutte le informazioni sul processo di riversamento e conservazione di ogni documento sonoro e consentono di ricostruirne la "storia". In Italia l'unica pietra di paragone che abbiamo è la Discoteca di Stato di Roma, ma il nostro progetto è ancora più avanti rispetto alla Discoteca nazionale, perché possiamo documentare anche i processi di riversamento e restauro cui i documenti originali possono essere sottoposti, conservando così traccia storica della tramissione del documento sonoro. Ad esempio se un disco a 78 giri audio si è deteriorato nel tempo e il contenuto è stato riversato in Cd, l’audioteca potrà catalogare tanto il 78 giri quanto il Cd risultante, descrivendo anche il processo di riversamento. Abbiamo permesso alla ricerca di fare un passo avanti nel campo dell'archiviazione audio».
            Il progetto "Sistema per la preservazione, il restauro, l’archiviazione automatica e la fruizione in remoto di documenti sonori presenti in archivi e fondi regionali", che vede la collaborazione della Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” e dell’Università di Udine, ha permesso di rilevare, in ambito regionale, un patrimonio discografico di notevole importanza. I fondi finora censiti sono 30, sia pubblici che privati, tra i quali il Museo teatrale “Carlo Schmidl” e la Biblioteca del Dipartimento di Italianistica Linguistica Comunicazione Spettacolo dell’Università di Trieste, il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine e la stessa Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine. Particolarmente rilevante risulta la collezione di un privato, il triestino Pierpaolo Sancin, comprendente ben 12mila dischi, uno dei fondi di 78 giri più significativi in regione. Nell’ambito dei vari progetti a cui l’Ateneo friulano ha contribuito, quest’iniziativa si associa al Progetto internazionale "Discografia di etichette e artisti del periodo dei 78 giri centrato sulla musica di intrattenimento", intorno al quale si è formato un consorzio internazionale di istituzioni austriache (tra cui la Gesellschaft für historische Tonträger e l’Österreichisches Volksliedwerk di Vienna), tedesche (tra cui la Beratungsstelle für Volksmusik in Franken) e svizzere (Fonoteca Nazionale Svizzera), con il patrocinio della Iasa – International Association of Sound and Audiovisual Archives. Questa fase del progetto si è focalizzata sui dischi acustici della collezione Sancin precedenti alla I Guerra Mondiale, per un ammontare di oltre 200 titoli.

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