26 maggio 2004
Sabato 29 maggio alle 11.30 a Palazzo Lantieri a Gorizia
Dams, a tu per tu con l'arte estrema di Jannis Kounellis
Gli studenti incontreranno il performer greco, star del progetto Ram
Si è chiuso la bocca con un calco d'oro, ha esposto in galleria quarti di bue appena macellati, ha conquistato la critica popolando mostre e musei di cavalli vivi, criniere, zoccoli e nitriti tutto compreso. Ora, Jannis Kounellis, artista di origini greche associato fin dagli anni '60 al "poverismo", a Gorizia sale in cattedra per spiegare agli studenti del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell'Ateneo di Udine le nuove frontiere dell'universo artistico. Star del progetto Radio arte mobile redatto dall'associazione per l'arte contemporanea Zerynthia, il performer, nato ad Atene nel '36 ma formatosi in Italia sotto la guida di Toti Scialoja, incontrerà i ragazzi del Dams sabato 29 maggio alle 11.30 nella Sala della cabala di Palazzo Lantieri in piazza Sant'Antonio a Gorizia.
A curare l'incontro Cecilia Casorati, critico d'arte e esperta conoscitrice dell'opera di Kounellis, che curerà anche la diretta di Ram del 30 maggio dal giardino di Palazzo Lantieri, all'interno del padiglione creato da Franz West, che è stato utilizzato alla Biennale di Venezia la scorsa estate. Casorati, docente di Fenomenologia delle arti contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Roma e di Storia dell’arte contemporanea presso la facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha ideato e curato www.contemporaneamente.it, un sito dedicato all'arte contemporanea italiana, ha realizzato nel 2004 una serie di interviste per il programma televisivo “ABOrdo delle arti”, (Sky cult). In questi anni ha scritto articoli e recensioni per riviste italiane e straniere, ma dal 2000 ha deciso di smettere e di scrivere soltanto sui cataloghi delle mostre a cui collabora o che cura in modo del tutto indipendente, da Tel Aviv a Valencia (Spagna), dalla Biennale di architettura di Venezia a Parigi, Anversa e New York.
Jannis Kounellis, nella cui formazione molto hanno inciso le opere di Burri e Fontana, Pollock, Kline e Rauschenberg, lega il suo nome a performance e installazioni "estreme". Come quella del 1969, quando, nella sala della Galleria l'Attico di Roma, espose dodici cavalli vivi per testimoniare il rapporto fra lo spazio culturale e quello naturale (una performance ripetuta nel 2002 alla Whitechapel di Londra). Già protagonista della collettiva di Arte Povera curata da Germano Celant, nel '76 contaminò i locali della galleria milanese Ala con il fumo nero di una ciminiera e nell'89 scioccò l'Espai Poublenou di Barcellona distribuendo in sala quarti di bue appesi con ganci a lastre di ferro e illuminati tragicamente da lampade a olio. Approdato con la sua arte anche in Messico, in Argentina e in Uruguay, nel 2002 ha allestito per la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma un imponente labirinto di lamiera con degli approdi dove inscenare le sue visioni. Nel 2003 sotto il patronato del United Nations Department of Public Information e della città di Venezia ha presentato all'interno del progetto Art of the word una serie di opere concepite per la corte, il deposito dei libri, ed il museo del XVIII secolo del Monastero armeno dell'isola San Lazzaro a Venezia.