Cooperazione Udine - Hanoi

Ortaggi freschi di qualità grazie ad una nuova tecnica di compostaggio

Salute e ambiente nel progetto finanziato dalla Farnesina

        Una tecnica di compostaggio innovativa che favorisce la produzione di ortaggi sicuri per il consumo fresco di qualità. È uno dei primi, promettenti, risultati nati dalla collaborazione tra la facoltà di Agraria dell’Università di Udine e l’Agricoltural University di Hanoi nell’ambito del progetto di cooperazione “Safe food project” finanziato con 200 mila euro dal ministero degli Esteri italiano per il periodo 2004-2006. Il nuovo metodo, elaborato dal gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Maria De Nobili, sfrutta il processo di compostaggio per bloccare i metalli pesanti eventualmente presenti nell’ambiente riducendo, di conseguenza, gli effetti dell’inquinamento sui prodotti della terra. Con positive ricadute sulla salute dei consumatori I vegetali freschi sono, infatti, alla base dell’alimentazione dei vietnamiti. Un meeting tra i ricercatori dell’ateneo friulano e quelli di Hanoi ha permesso una prima valutazione delle tecnologie di compostaggio messe a punto.

         “Una loro applicazione nelle nostre zone – spiega il professor Mario Gregori, uno dei responsabili del progetto, docente di Economia ed estimo rurale alla facoltà di Agraria dell’Università di Udine – consentirebbe anche una riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Più in generale, il progetto italo-vietnamita deve affrontare due problemi. Le parassitosi intestinali da ingestione di cibi contaminati (molto rilevanti in alcune aree del Vietnam), affiancando la prevenzione alle terapie sanitarie, e la riduzione dell’inquinamento ambientale. All’obiettivo finale di produzioni orticole adatte al consumo fresco si giungerà attraverso il compost derivante dalla frazione organica dei rifiuti urbani e rurali da utilizzare come fertilizzante secondo il metodo biologico. Inoltre, le azioni intraprese finora porteranno a ridurre l’utilizzo di concimi chimici, a diminuire il volume di rifiuti da smaltire e a sostituire l’impiego di rifiuti organici non compostati nella concimazione.

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