7 aprile 2004
Conferenza organizzata da Regione e Università di Udine
Spence: "Per promuovere l'innovazione servono ricerca, persone, idee e aziende"
Il premio Nobel propone al Friuli il modello Stanford
"Viviamo in un'epoca in cui l'attività economica si trasferirà sempre di più in tutto il mondo, e in cui le risorse economiche e umane saranno sempre più accessibili ovunque. Una sfida, questa, per le istituzioni accademiche, le persone e le idee". Parola di Nobel per l'Economia. Michael Spence, davanti ad una gremita platea di studenti e rappresentanti della politica, dell'economia e della ricerca, dal presidente della Regione, Riccardo Illy, al rettore dell'ateneo friulano, Furio Honsell, dal presidente della Camera di commercio di Udine, Adalberto Valduga, al presidente dell'Assindustra friulana, Giovanni Fantoni, dal direttore generale regionale, Andrea Viero, all'assessore regionale al Personale e sistemi informativi Franco Iacop, al sindaco di Udine, Sergio Cecotti, ha dichiarato, come ospite dell'università di Udine, di sentirsi a casa. "Vengo da Stanford - ha ricordato Spence -, una comunità che ha imparato come promuovere l'innovazione, attraverso la ricerca, la circolazione di persone e idee e lo stretto rapporto con le aziende, e il cui budget proviene, per il 30 per cento dallo Stato". Un mix, dunque, di ricerca, aziende e investimenti che Spence vede nel pieno del suo essere in Friuli, tanto da sembrargli "il mondo in cui sono cresciuto".
Una sfida che geneticamente presente all'università di Udine, "nata - ha ricordato Honsell - nella consapevolezza del suo ruolo strategico di trasferimento di innovazione e conoscenza per il suo territorio e la regione intera". E proprio il legame tra ateneo, ricerca e aziende "oggi - ha detto il rettore di Udine - è favorito al massimo. Questa parte dell'Italia è all'avanguardia, ma il tessuto della sua economia è a grana fine, con una maggioranza di piccole e medie imprese che oggi raccolgono la sfida della globalizzazione. Per questo incentiviamo lo studio di nuovi metodi per affrontare l’innovazione".
"Ci impegniamo fortemente - ha sottolineato Illy - per finanziare e aiutare le aziende a introdurre l'innovazione nei loro processi, grazie alla collaborazione con le università di Udine e Trieste, con istituzioni scientifiche e accademiche, come Agemont, Area Science Park, il polo tecnologico di Pordenone e Friuli Innovazione". Un pool che dovrà affrontare la concorrenza "di Paesi - ha detto il governatore del Friuli-Venezia Giulia- come la Cina o l'India, che produrranno le stesse merci, ma con prezzi molto inferiori. La nostra Regione - ha aggiunto -, con il suo milione e 200 mila abitanti, è piccola, e nuovi programmi di innovazione significano molto. La collaborazione è necessaria - ha continuato Illy - per superare i momenti di incomprensione, perché solo la cultura del confronto, della discussione e della diversità di sperimentazione rappresentano gli elementi giusti, nella nostra Regione, per l'innovazione".
Il panorama dell'economia, oggi, è quello creato da Internet. "Nuovi mercati, catene di approvvigionamento, trasferimento di personale, copertura geografica più ampia - ha ricordato Spence - E, grazie a costi di transizione praticamente nulli, la nascita di anche milioni di nuovi mercati, prima inesistenti, e la grande possibilità, per le piccole imprese, di entrare in mercati cui precedentemente non avrebbero avuto possibilità di accesso". Insomma, ciò che abbiamo oggi deriva da una catena che funziona tramite software, da cui dipende anche l'attualissimo processo di out sourcing di posti dei posti di lavoro. "Un concetto antico - ha precisato Spence -, un'idea molto semplice, di utilizzare persone anche esterne all'azienda, se più adatte ad una determinata funzione. Out sourcing, insomma, come ottimizzazione delle risorse umane, risparmiando nei costi".