24 maggio 2004
Appuntamento il 25 e 26 maggio a palazzo Florio
Lingua letteraria e dialetti, relazioni, opposizioni e contatti
A Udine il convegno annuale degli storici della lingua italiana
Le relazioni tra lingua letteraria e dialetti, a volte sotterranea, a volte chiaramente espressa e talora anche teorizzata, e le opposizioni e i contatti tra la letteratura in lingua e la letteratura in dialetto, che spesso raggiunge vertici di grande efficacia espressiva e talora di arte. Attorno a questi temi si svilupperà dalle 15.30 di martedì 25 e dalle 9.30 di mercoledì 26 maggio a palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine, il convegno annuale degli Storici della lingua italiana, coordinati da Antonio Daniele, ordinario di Linguistica italiana all'ateneo di Udine, intitolato quest'anno Letteratura, lingua e dialetti. La due giorni è dedicata in particolare agli italianisti e agli studiosi di diverse discipline, filologi, glottologi e dialettologi.
«Quest'anno - annuncia Daniele - saranno analizzati alcuni snodi importanti della nostra letteratura, determinati dal contatto/contrasto con i dialetti, il connubio tra lingua popolare e lingua d'arte nelle nostre origini, e l'invenzione fantastica e paradossale del maccheronico in Teofilo Folengo». Saranno anche affrontati punti specifici relativi alla narrativa non mimetica del Nievo, alla dialettalità pascoliana, agli esordi della storiografia della letteratura dialettale, alla prosa poliziesca ricca di dialettismi del recentissimo Camilleri. Infine «si studieranno - spiega Daniele - alcuni autori, soprattutto poeti, esemplari di una dialettalità molto 'riflessa', ma anche poeticamente molto efficace, dal teatro di Gallina alla lirica di Barbarani, Giotti, Noventa». Gli atti dei due precedenti convegni, Antichi testi veneti (2002) e Metrica e poesia (2004) sono stati recentemente pubblicati dalla Editrice Esedra di Padova.
Martedì 25 maggio alle 15.30 dopo gli indirizzi di saluto Antonio Daniele introdurrà i lavori. Vittorio Formentin dell'università di Udine si occuperà di Tetrastici popolareggianti in Friuli fra Tre e Quattrocento. Appunti sul veneziano nella mimesi letteraria è il titolo dell'intervento di Riccardo Drusi dell'università di Venezia, mentre Renzo Rabboni dell'ateneo friulano tratterà La tradizione veneta dei cantari. L'invenzione lessicale di Teofilo Folengo sarà il tema trattato da Giorgio Bernardi Perini dell'università patavina. Mario Chiesa dell'ateneo di Torino parlerà di Toni, Gilindo e il teatro in Piemonte tra Cinque e Settecento. Chiuderà la giornata Arnaldo Di Benedetto dell'università di Torino con una relazione dedicata a Nievo: una lingua non mimetica.
Mercoledì 26 maggio alle 9.30 Rossana Melis dell'università di Firenze parlerà di Francesco Torraca storico della letteratura dialettale. Seguirà l'intervento di Marina Marcolini dell'ateneo friulano sulla Dialettalità pascoliana. Pier Mario Vescovo dell'università di Venezia discuterà di Veneziano e veneto nel teatro di fine Ottocento, mentre Arnaldo Soldani dell'università di Udine tratterà La metrica e la voce di Barbarani. Saba e Giotti: italiano e dialetto saranno illustrati da Antonio Girardi dell'università di Verona. Nel pomeriggio, dalle 15.30, Marco Praloran dell'università di Losanna proporrà la Metrica e sintassi in Giotti. "Quelo che i versi no' pol mai dar", Noventa riflette sulla poesia è il titolo dell'intervento di Alessandra Zangrandi dell'ateneo veronese. Remo Faccani dell'università di Udine si soffermerà sulla Metrica popolare e metrica d'arte, mentre Andrea Mansini dell'università di Milano su L'invenzione dialettale di Andrea Camilleri. Chiuderanno il convegno Ivano Paccagnella e Gianfelice Peron dell'università di Padova con la Presentazione del volume Metrica e Poesia (Padova, Esedra 2004).