Convegno a palazzo Florio il 23 giugno
Alle radici della cultura iconografica medioevale
L'ateneo friulano presenta le ristampe di tre testi antichi
“Il cosmo tatuato” è l’immaginifico titolo di un convegno che i dipartimenti di Scienze filosofiche e storico-sociali e Storia e tutela dei beni culturali dell’ateneo friulano hanno organizzato per presentare tre testi basilari della cultura e dell’iconografia medioevali, mercoledì 23 giugno, alle 16, nella sala Florio di Palazzo Florio, a Udine. Si tratta delle ristampe anastatiche dell’Anticludianus di Alano di Lilla, del De Naturis Rerum di Alexander Neckam, e della nuova edizione de L’Acerba, di Cecco D’Ascoli. “Lo studio di queste opere – sottolinea Mino Gabriele, docente di Iconologia all’ateneo udinese – è indispensabile se si vuol davvero dire di conoscere il Medioevo. La lettura dei testi è uno strumento irrinunciabile per comprendere la storia e la cultura di un Paese. Pochi, infatti, si preoccupano di consultare le fonti e questo rischia di creare una grande ignoranza”.
L’incontro sarà introdotto da Caterina Furlan, preside della facoltà di Lettere e filosofia; Arnaldo Marcone, direttore del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali, e Federico Vercellone, direttore del dipartimento di Scienze filosofiche e storico-sociali. Interverranno Mino Gabriele, Andrea Tabarroni, docente di Filosofia medioevale all’Università di Udine, Marco Albertazzi, editore e curatore dell’Acerba, e Massimo Sannelli, curatore dell’Anticlaudianus. “Enciclopedia – spiega ancora Mino Gabriele – è un termine cinquecentesco. Nel Medioevo l’insieme del sapere umano era raccolto in opere che possiamo considerare quali straordinari caleidoscopi per la ricchezza dell’elaborazione concettuale e del tessuto artistico-figurativo proposti. Di qui il titolo del convegno. Se consideriamo il cosmo come un grande organismo, i tatuaggi sono le immagini, le elaborazioni che l’uomo vi appone nel suo tentativo di conoscerlo”.