I risultati del Nucleo di valutazione dell’Ateneo

Didattica promossa a pieni voti dagli studenti dell'Università di Udine

Nella “pagella” degli iscritti i professori
superano la media del 7

        Puntuali a lezione e nelle giornate di ricevimento, disponibili e corretti nei confronti degli iscritti, disposti a dedicare tempo ad esempi, applicazioni, esercitazioni ed analisi di casi che aiutano nell’apprendimento della materia: i docenti dell’ateneo udinese vengono promossi con una media del sette e mezzo dagli studenti che hanno frequentato i corsi di laurea triennale e specialistica all’università di Udine nell’anno accademico 2005-2006. È il dato che emerge dai risultati dell’indagine sulla valutazione della didattica realizzata con la supervisione del Nucleo di valutazione e il supporto operativo del Centro di programmazione, sviluppo e valutazione dell’ateneo friulano. 

        Come accade ormai da molti anni, infatti, all’università di Udine anche i docenti e i corsi di laurea sono sottoposti a continue verifiche da parte degli iscritti. Alla fine di ogni corso sono i ragazzi a decidere se promuovere o bocciare il corso frequentato, compilando una “pagella” dove è possibile segnalare disfunzioni o ritardi. Anche quest’anno la didattica dell’università di Udine viene promossa a pieni voti dai suoi circa 17 mila studenti che hanno frequentato le lezioni e compilato complessivamente oltre 69 mila questionari nell’anno accademico 2005-2006: il 90,2% degli iscritti (a fronte dell’88,7% dell’anno precedente) dà un giudizio almeno sufficiente alle lezioni seguite e ben il 55% addirittura assegna ai corsi dell’ateneo friulano e ai loro docenti addirittura un voto dall’8 al 10. 

        Che cosa suscita il maggior gradimento? A pari merito il 95,35 è molto soddisfatto del rispetto degli orari e dei giorni di lezione e della disponibilità e della correttezza verso gli studenti. Anche il rispetto degli orari di lezione viene promosso dal 94,2%. Gli studenti più soddisfatti della didattica sono quelli di Lettere, i più severi nei giudizi quelli di Ingegneria. L’aspetto di maggiore criticità, come nelle indagini precedenti seppur in miglioramento, si conferma essere quello relativo alle indicazioni fornite dal docente su come affrontare lo studio della propria materia. “Questo si verifica – si legge nella relazione – sia nelle facoltà scientifiche, nelle quali lo studente trova una notevole complessità degli argomenti trattati, sia nelle facoltà umanistiche e giuridiche, in cui la mole dei programmi dei corsi richiede opportuna organizzazione e pianificazione dell’apprendimento. Emerge quindi qualche carenza di autonomia da parte degli studenti nella gestione dello studio. Lo studente si aspetta di essere maggiormente indirizzato lungo il suo percorso formativo che conduce alla completa preparazione dell’esame di profitto”.

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