5 settembre 2011
Presentazione il 6 settembre al Lido nell’ambito della retrospettiva “Orizzonti 1960-1978”
Cinema: l'Università di Udine al Festival di Venezia
Proiezione del restauro digitale dell’archivio video di “Anna”, film culto dell’underground italiano degli anni ‘70. Recupero curato dai laboratori Crea e La camera ottica del Dams Cinema
L’Università di Udine sarà presente alla 68^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con l’anteprima di un primo estratto del restauro digitale dell’archivio video alla base del film Anna, opera simbolo dell’underground italiano degli anni Settanta. L’estratto, intitolato “I fuoricampo di Anna”, sarà presentato martedì 6 settembre, al Lido di Venezia, nell’ambito della retrospettiva “Orizzonti 1960-1978” sul cinema italiano di ricerca. Il lavoro di restauro è stato effettuato dai laboratori cinematografici Crea e La Camera ottica del Dams Cinema dell’Ateneo friulano su incarico della Cineteca nazionale del Centro sperimentale di cinematografia di Roma.
Ai due laboratori è stata infatti affidata la preservazione e il restauro digitale dell’intero corpus di materiali video alla base di Anna (1975), diario-racconto della vita di una ragazza minorenne incintanei primi anni ‘70. Il film, realizzato da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli e presentato a Venezia nel 1975, è stato tra i primi a essere girato in video e poi vidigrafato, cioè trasferito da nastro magnetico in pellicola. L’archivio dell’opera, ora sottoposto alle ‘cure digitali’ dei ricercatori dell’ateneo udinese, è in gran parte ancora da esplorare. Si tratta di oltre 11 le ore realizzate tra il 1972 il 1975 e conservate su nastri video da un quarto di pollice e da mezzo pollice.
«Il progetto “Anna” – spiega il coordinatore, Simone Venturini – consolida ulteriormente la metodologia scientifica e la tradizione di studio nel campo della video preservazione dell’Università di Udine, tale da fare dei nostri laboratori cinematografici il principale punto di riferimento in Italia nel settore».
I materiali video che hanno dato vita ad “Anna” sono stati preservati e digitalizzati nella sede di Gorizia dell’Ateneo dove operano i laboratori del Dams Cinema. «Il segnale video originale – spiega il curatore del restauro, Gianandrea Sasso – era concepito per essere fruito su monitor di piccole dimensioni. La risoluzione originale del segnale registrabile su nastro oscillava tra le 200 linee del 1/4" e le 300 linee del ½».
La presentazione di un restauro all’interno della cornice della mostra veneziana rientra nella tradizione di "prime" importanti in cui sono presentati i risultati del lavoro dei laboratori cinematografici dell’ateneo. «Ne sono esempi – dice Venturini – le esperienze alle Giornate del cinema muto di Pordenone, al Cinema Ritrovato di Bologna, al Torino Film festival, al FilmForum, alla Cinémathèque Française e in altre prestigiose sedi internazionali».