Workshop lunedì 7 e martedì 8 a palazzo Florio
Cellulari e salute, utilità e controindicazioni
Dalla sanità alle emergenze sociali, ai rischi per l'uomo e l'ambiente
I possibili effetti negativi provocati dall’uso del telefono cellulare, le preoccupazioni per gli eventuali pericoli derivanti dai campi elettromagnetici, ma anche il ruolo centrale per la salute pubblica che il cellulare assume a vari livelli, dalle istituzioni preposte alle emergenze alle applicazioni in telemedicina. Saranno questi i temi al centro del convegno internazionale “Tecnologie mobili e salute: benefici e rischi”, in programma lunedì 7 (dalle ore 9) e martedì 8 giugno, nella sala Colonne di Palazzo Florio, a Udine, organizzato dai dipartimenti di Economia, società e territorio e Matematica e informatica dell’Ateneo friulano con il sostegno di Tim. Al workshop, aperto dall’intervento del rettore Furio Honsell, parteciperanno esperti e ricercatori di 10 paesi, provenienti da Europa, Asia e Nord America.
La prima sessione, moderata da Akiba Cohen dell’Università di Tel Aviv, tratterà le questioni relative all’utilizzo della telefonia cellulare da parte dei servizi sanitari (specie in supporto alla maternità) e da parte dei cittadini, con particolare attenzione alle esigenze dell’anziano ed al ruolo svolto dal cellulare nel periodo dell’epidemia di Sars. La seconda fase dei lavori, presieduta da Luca Chittaro dell’Università di Udine, analizzerà i rischi derivanti dall’uso del cellulare e le potenziali applicazioni delle tecnologie mobili in sanità. James Katz della Rutgers University, guiderà la discussione sul ruolo del telefonino nelle emergenze (nel quotidianità e in evenienze drammatiche come il terrorismo) e il tema dei danni percepiti e reali e la loro comunicazione. Il dibattito finale sarà moderato dal Harmetet Sawhney, dell’Università di Indiana (Usa), direttore della prestigiosa rivista scientifica “The information society”.
«Mentre ci sono molte ricerche disponibili e un vivace dibattito scientifico internazionale sul rapporto Internet-salute - spiega Leopoldina Fortunati, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Udine –, non si è finora avviata una serie riflessione sull’uso e sulle potenzialità delle tecnologie mobili e, in particolare, sul ruolo del cellulare nella tutela della salute». «Le tecnologie mobili, con la loro contiguità e ibridazione con il corpo umano, - aggiunge Vincenzo Della Mea, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni all’Ateneo friulano – rendono sempre più urgente l’esigenza di condurre analisi specifiche degli aspetti positivi e negativi determinati dal loro uso per quel che riguarda sia la salute fisica, sia l’ambiente».