Analisi affidata al Laboratorio di ricerca economica e manageriale dell’Ateneo

L’Università di Udine studierà l'impatto del digitale terrestre in Friuli Venezia Giulia

Commissionato dal Corecom un progetto di ricerca per esaminare
le conseguenze delle nuove tecnologie per imprese e cittadini

Analizzare i costi e i benefici che la transizione al digitale terrestre ha avuto sulla popolazione e sulle emittenti televisive della Regione: è questo l’obiettivo del progetto di ricerca assegnato dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), al termine di un’apposita gara pubblica, al Laboratorio di ricerca economica e manageriale (Larem), il centro specializzato in materia di comunicazione del Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine. Entro la fine di novembre, in occasione del primo anniversario dello spegnimento del vecchio segnale analogico, il Larem stimerà i costi diretti e indiretti sostenuti dagli utenti e li confronterà con le conseguenze che la nuova tecnologia ha comportato e sta comportando per le imprese del settore, in termini di palinsesti, occupazione e raccolta pubblicitaria.
 
«Siamo orgogliosi – dichiara Andrea Moretti, direttore del Dipartimento di scienze economiche e statistiche – di questo successo dei nostri ricercatori. Il progetto di ricerca assegnato al Larem offrirà spunti importanti per la definizione del quadro regolamentare del settore televisivo in Friuli Venezia Giulia, ma allo stesso tempo mette al centro una solida chiave di lettura aziendale dei processi di innovazione, combinando con efficacia rigore disciplinare e servizio alle esigenze del territorio».
 
«L’introduzione del digitale terrestre rappresenta senza dubbio un’importante innovazione - commenta Maria Lisa Garzitto, membro del Corecom FVG -. È stata però anche oggetto di critiche, per gli oneri e i disservizi che hanno interessato varie zone della Regione, e le emittenti locali non hanno ancora raccolto appieno i frutti dei loro investimenti nella nuova tecnologia». «Non solo in Regione, ma anche a livello nazionale – prosegue Garzitto - manca fino ad ora un quadro oggettivo dei cambiamenti intercorsi e dei risultati ottenuti, indispensabile per un governo efficace delle traiettorie di cambiamento che interessano il settore».
 

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