Curato da un’equipe dell’università di Udine, il libro “Carlo Ludovico Ragghianti. Il valore del patrimonio culturale. Scritti dal 1935 al 1987” (Felici editore, Pisa) sarà presentato mercoledì 16 marzo, alle 18, nella sala del Tiepolo di palazzo Caiselli, in vicolo Florio, a Udine. Saranno presenti i curatori dell’opera, Monica Naldi, dottoranda in Storia dell’arte, ed Emanuele Pellegrini, collaboratore di ricerca al dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali, nonché l’autrice della prefazione Donata Levi, docente di Storia della critica dell’arte all’ateneo friulano. Interverranno Simona Rinaldi, dell’università della Tuscia, e Rossella Fabiani, della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia. L’appuntamento è organizzato dalla Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici.
Carlo Ludovico Ragghianti (Lucca, 1910 – Firenze, 1987) è stato uno dei maggiori storici dell’arte del Novecento. Gli scritti raccolti nel volume mettono in luce per la prima volta in modo organico il costante impegno di questo studioso per la tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio italiano. «Un impegno – spiega Levi – che attraversa tutto il Novecento, ma che conserva aspetti di grande attualità, come la carenza di finanziamenti e di personale, la difficoltà nel far rispettare le disposizioni legislative, ancora oggi al centro del dibattito».
Proprio nell’ambito delle ricerche relative agli scritti di Ragghianti sulla tutela, Emanuele Pellegrini, ha rinvenuto presso l’archivio della Fondazione Ragghianti di Lucca un cospicuo numero di documenti inediti che permetteranno di fare luce sull’attività del deputato friulano Vittorio Marangone (Aubing, 1912 – Udine, 1990) in favore della politica dei beni culturali. «Un’attività importante – sottolinea Levi –, ma purtroppo finora dimenticata». Ora questa documentazione sarà studiata dagli studenti dell’università di Udine, in collaborazione con la Fondazione Ragghianti, nell’ambito corso di Storia della critica d’arte della laurea magistrale in Storia dell’arte e conservazione dei beni artistici e architettonici.
Marangone fu uno dei pochi uomini delle istituzioni ad ascoltare Ragghianti nella sua strenua protesta contro il degrado del patrimonio artistico e a impegnarsi con lui per la sua tutela. A metà degli anni Cinquanta, su incitamento di Ragghianti, promosse la prima commissione parlamentare su questi temi. La commissione (1956-58) fu incaricata di elaborare due proposte di legge: una doveva “destinare fondi speciali per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale italiano”, mentre l’altra era intesa a “proteggerne le bellezze naturali e storiche dalle devastazioni”. «A conclusione del suo mandato – spiega Levi – la commissione Marangone produsse una serie di importanti proposte che andarono purtroppo disattese».