Studi su imballaggi alimentari edibili, acidi grassi e malattie cardiovascolari, nanotech alimentari

Scienze degli alimenti: assegnato il premio "Carlo Lerici" alle migliori tesi di dottorato di ricerca in Italia

I vincitori ex aequo sono la friulana Eva Marcuzzo dell’università di Udine,
Alessandra Arecchi e Mattia Di Nunzio degli atenei di Milano e Bologna

Eva Marcuzzo, di Fagagna (Udine), per l’università di Udine, e Alessandra Arecchi e Mattia Di Nunzio rispettivamente degli atenei di Milano e di Bologna, sono i vincitori ex aequo dell’ottava edizione del premio nazionale “Carlo Raffaele Lerici” per la migliore tesi di dottorato di ricerca in Scienze degli alimenti. L’iniziativa è promossa dalla famiglia Lerici, dal dipartimento e dal corso di dottorato di ricerca in Scienze degli alimenti dell’università di Udine con il contributo di Formica onlus. «I dottori di ricerca – ha detto il rettore Cristiana Compagno alla cerimonia di premiazione – sono un agente di innovazione tecnologica al servizio del territorio, oltre ad essere un patrimonio per il sistema accademico. Oggi infatti nelle imprese, che ancora poco li conoscono, c’è bisogno di questi profili altamente qualificati, portatori di un know how innovativo che può far fare il salto di qualità al sistema economico». Alla premiazione hanno partecipato fra gli altri anche il preside della facoltà di Agraria, Roberto Pinton, e il direttore del corso di dottorato di ricerca in Scienze degli alimenti, Alessandro Sensidoni.
 
Il lavoro di Eva Marcuzzo riguarda gli imballaggi alimentari edibili, cioè imballaggi che possono essere applicati ai prodotti e consumati con l’alimento stesso. Si tratta di materiali che utilizzano ingredienti normalmente impiegati nei prodotti alimentari, come proteine o polisaccaridi. In particolare, questo studio ha riguardato la possibilità di impiegare imballaggi edibili a base di glutine e polimeri. Gli imballaggi edibili rispondono a due esigenze: trovare fonti rinnovabili e alternative a quelle utilizzate per produrre gli imballaggi plastici e utilizzare imballaggi che non pongano problemi di smaltimento. La tesi, intitolata “Imballaggi edibili prodotti con proteine o altri polimeri: studio e sviluppo”, è stata svolta presso il dipartimento di Scienze degli alimenti dell’ateneo udinese e all’università di Borgogna a Digione (Francia).
 
Alessandra Arecchi ha invece studiato le possibili applicazioni delle nanotecnologie nel settore alimentare. La tesi riguarda, in particolare, la progettazione e l’impiego di materiali nanostrutturati per lo sviluppo di nuovi sistemi di incapsulazione di sostanze bio-attive per uso alimentare e di innovativi dispositivi di rilevamento elettrochimici ed ottici per l’analisi degli alimenti. La ricerca di Arecchi, dal titolo “Membrane nanofibrose prodotte mediante electrospinning: nuovi materiali per applicazioni nelle tecnologie alimentari”, si è svolta presso il dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche dell’università di Milano e la University of Massachussetts (Usa).
 
La ricerca di Mattia Di Nunzio ha approfondito il ruolo svolto dagli acidi grassi polinsaturi omega-3 nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Lo studio ha chiarito i meccanismi coinvolti nel metabolismo lipidico. L’identificazione di questi meccanismi è importante per lo sviluppo di strategie verso i disordini metabolici cronici, mentre la visione globale data dai risultati di questo lavoro sono d’aiuto nel definire raccomandazioni per raggiungere un’ottimale salute grazie a una buona nutrizione. Il lavoro di Di Nunzio, dedicato al tema “Acidi grassi n-3 e prevenzione cardiovascolare”, si è svolto presso il dipartimento di Biochimica dell’università di Bologna.
 
Il premio per i tre vincitori è di 500 euro ciascuno. Il concorso è stato istituito in memoria di Carlo Raffaele Lerici, ricercatore e docente di chiara fama che all’ateneo friulano contribuì a fondare il corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari e il corso di dottorato in Scienze degli alimenti.

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