Esperti europei a confronto nella giornata internazionale di studi organizzata dal Dams Musica dell’Università
Il tema dell’interpretazione musicale in rapporto ai nuovi mezzi di produzione e ri-produzione della musica sarà al centro della giornata internazionale di studi “Spazi di interpretazione” che si terrà mercoledì 19 maggio alle 10 nei laboratori Spazio Musica di palazzo Alvarez in via Diaz 5, sede dell’università di Udine a Gorizia.Ospiti del Dams Musica saranno docenti europei provenienti da atenei di Francia e Austria, oltre a musicisti esperti di musica contemporanea. «Nel corso del Novecento – sottolinea il responsabile scientifico dei Laboratori Dams Musica dell’ateneo Angelo Orcalli - nuovi mezzi di produzione e ri-produzione musicale hanno mutato drasticamente le modalità di scrittura, esecuzione e ricezione della musica. Una rivoluzione che si riverbera a tutti i livelli della vita musicale: nel pensiero di compositori, nella prassi degli interpreti, nella critica, nel paesaggio sonoro che circonda l’ascoltatore di tutti i giorni».
Il convegno, coordinato al mattino da Angelo Orcalli, prevede gli interventi di Vincent Tiffon dell’Università di Lille Nord de France (Approches médiologiques de l'interprétation des musiques enregistrées), Martin Laliberté dell’Università Paris-Est/Marne-la-Vallée (From progressive rock to spectralism, the porosity of a musical barrier), Dahlia Borsche dell’Alpen-Adria Universität di Klagenfurt (Shifting more than music. Remix and (re-)interpretation between contemporary composition and experimental pop music). I lavori riprenderanno alle 15, coordinati da Luca Cossettini dell’università di Udine, con gli interventi della violinista Luisa Bassetto (Rapporto tra violino e elettronica ne “La lontananza nostalgica utopica futura” di Luigi Nono) e del musicista Nicola Buso, docente all’Ateneo di Udine e al Conservatorio Tartini di Trieste (Spazializzazione del suono e prassi teatrale: il problema della riedizione nella musica elettronica).
Molteplici sono le dimensioni della musica «potenziate dai nuovi mezzi – conclude Orcalli -. Da un lato la sperimentazione laboratoriale, alla base di sostanziali rinnovamenti linguistici, dall’altro nuovi generi musicali di carattere popolare e popular comepop, rock, folk, techno, dance. Nell’ottica prodotta da questo nuovo assetto culturale anche le relazioni tra musica considerata “colta” e musica di consumo, per molti anni ignorate dalla musicologia, appaiono meno divergenti e conflittuali».