Restaurata la parte elettronica dell’opera di Luigi Nono “Al gran sole carico d'amore”
Riprende vita anche grazie ai Laboratori audio del Dams Musica dell’università di Udine a Gorizia l’opera “Al gran sole carico d’amore” (1975-1978) di Luigi Nono, in scena in questi giorni con un nuovo allestimento al Festival di Salisburgo, una delle manifestazioni musical-teatrali più ricche e importanti al mondo. L’edizione critica della parte elettronica di quest’opera, annoverata tra le grandi produzioni del teatro musicale del Novecento, è stata curata dal ricercatore dei Laboratori audio Luca Cossettini, in collaborazione con il celebre regista del suono André Richard. «Il restauro audio delle tracce quadrifoniche – spiega Cossettini –, suonate con coro e orchestra sotto la direzione magistrale di Ingo Metzmacher, è l’esito di un lavoro sulle fonti durato mesi».
Prima di eseguire gli interventi restaurativi sono state esaminate partiture autografe, schizzi di composizione, versioni delle tracce audio e documenti audiovisivi, conservati in gran parte negli archivi dello Studio di fonologia della Rai di Milano, a Casa Ricordi e nell’Archivio Luigi Nono di Venezia. «Indagine preliminare necessaria – evidenzia Cossettini – per restituire all’opera materiali audio coerenti con il testo musicale e l’azione scenica: ha ripreso così vita l’unità formale dell’opera che sembrava smarrita dalla tradizione esecutiva». Il lavoro di restauro si inserisce in un progetto più ampio di conservazione e di edizione critica delle opere elettroniche su nastro del compositore veneziano, realizzato su commissione di Casa Ricordi dall’équipe dei Laboratori audio del Dams Musica di Gorizia, sotto la direzione scientifica di Angelo Orcalli.
«Grazie alle risorse di un allestimento multimediale innovativo – sottolinea Cossettini - la messa in scena dell’opera interpreta in chiave documentaria, sulla scena e sullo schermo, i momenti salienti della storia del Comunismo, dalla Comune di Parigi del 1871 alla guerra nel Vietnam, evocati da Nono attraverso la vita e le azioni delle donne che ne sono state protagoniste». La proiezione di un video-documentario «girato – conclude Cossettini – parzialmente in
real time sul palco, durante la messa in scena, produce una sorta di circolarità inclusiva-esclusiva dell’azione teatrale che, cristallizzandosi nella dimensione del nuovo
medium, lascia scorgere margini per un’interpretazione meta-storica dell’opera di Nono». Le repliche dell’opera, azione scenica in due tempi per soli, piccolo e grande coro, orchestra e nastro magnetico, sono state programmate alla Felsenreitschule di Salisburgo il 6, 9 e 14 agosto. La direzione è di Ingo Metzmacher, regia di Katie Mitchell, regia del suono di André Richard. Per informazioni
http://audiolab.uniud.it/