Sotto la lente dell’Ateneo il ruolo ecologico del verde a Udine

Mappatura del verde urbano: primi dati su benefici economici e specie presenti

Lo studio contribuirà alla pianificazione e gestione ottimali dell’ambiente cittadino

Il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’università di Udine ha completato la prima mappatura della presenza e del ruolo ecologico del verde pubblico e privato nel territorio del capoluogo friulano. L’indagine, oltre che censire alberi e arbusti presenti, ha permesso di valutare i benefici economici indotti dal verde urbano, quantificando in euro le capacità di accumulo totale e il tasso di sequestro annuo di carbonio e sostanze inquinanti. Il calcolo dei benefici ambientali derivanti dal verde pubblico «è di fondamentale importanza – spiega il coordinatore del progetto, Giuseppe Zerbi – al fine di ottenere un valore economico dalle analisi ecologiche e, quindi, contribuire a una pianificazione e gestione ottimali dell’ambiente urbano».
 
Dal censimento risulta che sul territorio comunale di Udine si trovano circa 159 mila alberi appartenenti a 102 specie diverse, tra le quali primeggiano robinia, gelso, pioppo e ciliegio. I dati mostrano come globalmente le alberature bloccano circa 19 mila tonnellate di carbonio, per un valore, nel mercato dei crediti di questo elemento, di oltre un milione di euro. La capacità di sequestro annuali del carbonio sono di circa 925 tonnellate, per un valore di oltre 50 mila euro. Inoltre, gli alberi catturano 81 tonnellate all’anno di inquinanti atmosferici (monossido di carbonio, biossido di zolfo, ossidi di azoto e polveri sottili) «contribuendo in maniera significativa – sottolinea Zerbi – a mitigare i danni all’ambiente e alla salute causati dal traffico e dalle altri fonti di emissione».
 
La quantificazione economica del carbonio “assorbito” dal verde è calcolata «in base – spiega Zerbi – al mercato volontario dei crediti, il cui prezzo è definito sulla base dei criteri dettati dal protocollo di Kyoto». Si tratta di una nuova frontiera del mercato e dell’economia globale. Essa è regolata dal meccanismo per cui le capacità del verde di sequestrare il carbonio, e di ridurre, pertanto, l’emissione di gas ad effetto serra, acquisisce crediti che, valutati e monetizzati da enti indipendenti riconosciuti, diventano contrattabili sul mercato globale da parte dell’ente detentore.
 

Tutti i dati finora acquisiti sono stati raccolti nell’estate 2008 con la collaborazione di studenti del corso di laurea in Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura della facoltà di Agraria dell’ateneo di Udine. Le ulteriori elaborazioni in corso «permetteranno di definire con maggiore dettaglio – annuncia Zerbi – la situazione nelle diverse zone della città in relazione al grado più o meno elevato di concentrazione abitativa e all’uso del territorio». I risultati completi saranno presentati il prossimo autunno.

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