Scelte qualitative in grado di garantire la sostenibilità nel tempo

Università di Udine, ecco l'offerta didattica per l'anno accademico 2009/2010

Il Rettore: «Percorsi unici più chiari, in un’ottica di semplificazione e qualità »

L’offerta didattica per l’anno accademico 2009/2010 delle 10 facoltà dell’università di Udine prevede 42 corsi di laurea triennale (1 in meno rispetto all’anno precedente) e 37 corsi di laurea specialistica o magistrale (11 in meno). La riduzione dei numeri riflette uno sforzo di razionalizzazione e nel contempo di sostegno alla qualità, che tiene conto dell’evoluzione normativa (applicazione della riforma prevista dal DM 270/04), ma anche di precise scelte, mirate alla semplificazione e al rafforzamento organizzativo dei percorsi. «Il processo di applicazione del DM 270/2004 – spiega il rettore Cristiana Compagno – ha avviato, sia a livello nazionale che locale, una fase caratterizzata dalla revisione complessiva dell’offerta formativa, focalizzata su sostenibilità e validità qualitativa dei corsi di studio. A Udine, la sfida che ci siamo posti è stata quella di affrontare questo passaggio non in termini di puro “taglio”, ma cogliendo l’occasione per compiere delle scelte di rilancio qualitativo». Le immatricolazioni si apriranno lunedì 13 luglio.
 
In particolare, «rispetto all’a.a. 2008/2009 – precisa Compagno – le Facoltà hanno verificato la complementarietà di alcuni percorsi formativi e, laddove possibile, hanno progettato percorsi unici più chiari e in grado di valorizzare le sinergie nell’ottica della semplificazione e dell’efficienza dei percorsi didattici a favore degli studenti». «Dobbiamo calibrare accuratamente l’offerta – aggiunge il delegato per l’innovazione e razionalizzazione dell’offerta didattica, Fabio Vendruscolo – cercando il punto di incontro tra le dimensioni e le caratteristiche delle risorse, innanzitutto umane, a disposizione e quelle della domanda di formazione da parte dei giovani e delle famiglie». «Una prospettiva - conclude Compagno – che sarà inoltre necessario considerare nei prossimi anni nel quadro di razionalizzazione avviato, è quella di sperimentare percorsi congiunti interateneo, soprattutto in un’ottica di internazionalizzazione».
 
Principali novità. La seconda fase dell’applicazione della riforma universitaria, prevista dal DM 270/2004, avviata a livello nazionale dal 2008/2009 e da attuare nell’arco di tre anni, ha comportato la riprogettazione dei corsi di laurea di II livello delle facoltà di Agraria, Lettere e filosofia e Lingue e letterature straniere, e dei corsi di I e II livello di architettura della facoltà di Ingegneria. Gli studenti già iscritti possono scegliere se concludere il proprio percorso formativo secondo i previgenti ordinamenti e piani di studio oppure se passare ai nuovi. Nell’ambito di questo processo, il numero dei corsi è stato ridotto (di 11 unità) principalmente mediante “compattamenti” di percorsi specifici tra loro affini all’interno di un unico corso. Non sono stati attivati i corsi Interfacoltà triennale in “Filosofia” e magistraliin “Statistica e informatica per la gestione delle imprese” e “Studi europei”, e i corsi magistrali della facoltà di Lingue in “Linguistica” e di Lettere in “Progettazione e gestione del turismo culturale”.
 
Internazionalizzazione. Passi importanti sono stati compiuti sul fronte dell’internazionalizzazione, ampliando le collaborazioni con università straniere, che in alcuni casi hanno già portato alla stipula di convenzioni e alla definizione di percorsi formativi per il conseguimento di doppi titoli riconosciuti a livello internazionale. In particolare, con l’Alpen Adria di Klagenfurt (A) è stata attivata la convenzioni con la facoltà di Scienze della formazione per la laurea magistrale in “Comunicazione multimediale” e prosegue la convenzione con la facoltà di Lingue per la magistrale in “Lingue e letterature europee ed extraeuropee”. La facoltà di Lettere prosegue nella convenzione con l’Université Blaise Pascal – Clermont Ferrand (F) per il corso di laurea triennale in “Conservazione dei beni culturali”. Questi percorsi di studio interateneo internazionali si aggiungono all’ormai consolidata attivazione del doppio titolo italiano-tedesco e italiano-argentino in “Viticoltura ed enologia” della facoltà di Agraria (convenzione con l’ateneo di Trento, la Fachhochschule di Wiesbaden, l’Istituto agrario di San Michele all’Adige e l’ateneo argentino dell’Universidad Nacional de Cuyo di Mendoza) e al percorso di studi interateneo internazionale con Paris III (F) della magistrale in “Discipline della musica, dello spettacolo e del cinema/Études cinématographiques et audiovisuelles” della facoltà di Lettere.
 

Strumenti. L’applicazione della riforma universitaria «è occasione – dice Vendruscolo - per il consolidamento qualitativo dell’offerta didattica di Ateneo. A questo fine il Senato accademico ha chiesto alle facoltà un progetto complessivo a medio termine, che parta dalla valutazione di tutti i corsi in base a una serie di criteri di efficienza, efficacia, qualità e garantisca la sostenibilità nel tempo». «Si tratta – conclude Compagno – di criteri, che in parte ricalcano, in parte rincarano quelli di legge, sulla base dei quali identificare criticità e punti di forza: dati oggettivi - studenti, docenti, strutture, costi – ed elementi più soggettivi, inerenti a storia, vocazione, patrimonio di eccellenze e valenza strategica del corso».

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