Arriva dall’America la moda di “abbandonare” i volumi perché siano letti e scambiati
Il bookcrossing, ovvero la “liberazione dei libri per poterne seguire il viaggio”, arriva nella sede universitaria di Pordenone. Nei pressi della biblioteca del Centro Polifunzionale in via Prasecco, nei locali del Consorzio universitario di Pordenone, è stato infatti attivato un punto di smistamento che consentirà di mettere liberamente a disposizione degli studenti volumi a carattere prevalentemente didattico. Come spiega la responsabile della biblioteca e della selezione del materiale in bookcrossing Francesca Giannelli «l’iniziativa prende spunto dall’aumento di donazioni di libri doppi, per lo più di materie scientifiche, ad uso degli studenti del primo anno. Si è pensato quindi di attivare, parallelamente all’attività del prestito bibliotecario tradizionale, un servizio di bookcrossing tramite un banchetto con libri da mettere in circolazione. I volumi ritirati dai clienti della biblioteca potranno essere poi rilasciati, sullo stesso tavolino o in uno degli altri punti di bookcrossing ormai diffusi sul territorio».
L’iniziativa del bookcrossing prende il nome dalla giustapposizione dei termini book e crossing, ovvero letteralmente “incrociare un libro”, che in senso più lato sta ad indicare l’intersezione tra le vite di chi legge i libri, che appunto si incrociano, seppur solo virtualmente, tramite un volume. Il meccanismo del bookcrossing ruota intorno al sito web http://www.bookcrossing-italy.com/, attraverso il quale è possibile dotare i volumi di un codice identificativo unico che permette di seguire i loro spostamenti a livello mondiale. Chi trova il libro è invitato, mediante etichette allegate a quest’ultimo, a segnalare sul sito il ritrovamento e a rilasciare il volume a sua volta, per dare ad altre persone l’opportunità di leggerlo gratuitamente. L’idea è nata nel 2001 in America e oggi il bookcrossing è diventato un‘attività globale, con iscritti in più di 130 Paesi.