Presentazione del progetto di ricerca giovedì 3 luglio ai Rizzi
Nuovi edifici di età romana nel sottosuolo di Aquileia
Grazie a strumenti informatici i ricercatori dell’Ateneo
scoprono magazzini, torri, strade
Riscoprire le tracce dell’antica Aquileia sepolte sotto strati di terra senza effettuare costosi scavi, svelando a studiosi e archeologi indicazioni precise su quello che si trova nel sottosuolo. È la possibilità offerta dalla ricerca interdisciplinare tra informatica e archeologia messa a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Udine, coordinato dal docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni Vito Roberto, in collaborazione con i Civici Musei di Udine. I primi risultati del progetto saranno presentati con l’aiuto di elaborazioni informatiche di immagini giovedì 3 luglio alle 17.30 nell’aula multimediale del dipartimento di Matematica e informatica (Dimi) nella sede dei Rizzi, in via delle Scienze 206.
È prevista la partecipazione del direttore del Dimi, Angelo Montanari, del preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Carlo Tasso, del delegato per gli scavi archeologici dell’ateneo friulano, Frederick Mario Fales, del direttore dei Civici Musei di Udine, Maurizio Buora, dell’assessore all’innovazione del Comune di Udine, Paolo Coppola.
«Attraverso l’analisi computerizzata delle immagini aeree della zona di Aquileia – spiega Roberto - sono state scoperte importantissime tracce di edifici di età romana sepolti sotto gli strati di terra. La ricerca ha permesso di aggiornare la mappa degli scavi individuando circa il 30% dell’estensione nota della città antica. Questo fa aumentare di molto le conoscenze attuali, senza richiedere costosi scavi e prospezioni geologiche». Dalle ricerche, ancora in corso, stanno emergendo tracce di estrema importanza, che riguardano, in particolare, un grande complesso quadrangolare con una sorta di esedra: probabilmente era un’area mercantile; alcune torri risalenti probabilmente all’inizio del V sec. addossate alle mura che correvano contigue alla parete del circo; un grande edificio a ridosso delle cosiddette mura “a zig zag”: di queste, un tratto già supposto è ben visibile al di sopra di grandi edifici di epoca precedente.
Le analisi dei ricercatori dell’Ateneo friulano e dei Civici Musei di Udine permettono di estrarre informazioni preziose da immagini aeree acquisite nel visibile e negli infrarossi. Dalle rilevazioni risultano leggibili con chiarezza il quartiere orientale oltre il tratto del porto fluviale oggi visitabile, parti della necropoli con lunghi tratti di recinti sepolcrali, l’articolazione urbanistica del suburbio sudoccidentale, tra il prolungamento dell’Anfora e il corso della Natissa.
Dotati di un sistema informatico progettato e realizzato a Udine, i ricercatori dell’ateneo hanno utilizzato i rilevamenti del Servizio di cartografia regionale, con una collaborazione che ha messo in rete diverse istituzioni. L’obiettivo è appunto far collaborare tramite Internet chi produce i dati, chi li analizza, li cataloga e chi infine ne fruisce, come ad esempio il settore scolastico e la cittadinanza interessata. Nelle intenzioni del gruppo di ricerca c’è l’allestimento ad Aquileia di un punto informatico per la preparazione di documentazione, per meglio divulgare i risultati degli studi sul patrimonio straordinario della città antica.