Prolusione venerdì 7 marzo al campus di via Tomadini

Al via il corso di Etica ed economia

Attivato da facoltà di Economia, Associazione etica
ed economia e Unione cristiana imprenditori dirigenti

Riparte alla facoltà di Economia dell’Università di Udine il corso di “Etica ed economia”. L’insegnamento, giunto al secondo anno, è attivato in collaborazione con l’Associazione Etica ed economia e l’Unione cristiana imprenditori dirigenti di Udine. La presentazione del corso, tenuta dal coordinatore Flavio Pressacco, si terrà venerdì 7 marzo, alle 15, nella sala Tomadini della facoltà di Economia, in via Tomadini 30/A a Udine

L’insegnamento di “Etica ed economia” intende fornire una visione d’insieme dei problemi posti dalla crescita delle imprese, della globalizzazione dei mercati e degli impatti sociali, ambientali e culturali, che lo sviluppo delle attività economiche comporta. Proporrà inoltre le possibili scelte per la soluzione di questi problemi, quali si vanno affermando in dottrina e sul campo. Le lezioni saranno integrate con seminari nei quali imprenditori e manager testimonieranno le loro esperienze eticamente orientate.

Il corso attribuirà 5 crediti formativi e potrà essere seguito da tutti gli studenti della facoltà come insegnamento a scelta. I docenti saranno Marina Brollo (modulo Etica e lavoro), Francesco Marangon (Etica ed ambiente), Flavio Pressacco (Etica e finanza) e Francesca Visintin (Etica e innovazione). 

«Il corso – spiega il preside della facoltà di Economia, Gian Nereo Mazzocco – fornirà conoscenze e testimonianze utili al governo delle imprese secondo un approccio etico che si sta sempre più affermando sui mercati e nella gestione delle attività economiche». Lo scorso anno l’insegnamento è stato seguito da numerosi studenti, anche dei licei Marinelli e Bertoni, dirigenti e imprenditori. «Si tratta – sottolinea Antonio Maria Bardelli, presidente dell’Associazione etica ed economia e dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti di Udine – di un’iniziativa che dà un forte segnale per formare i futuri dirigenti e professionisti e renderli capaci di esercitare il proprio lavoro tenendo conto del bene dell’uomo».

 

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